Importante ritrovamento, è emersa in questa zona d’Italia: archeologi sorpresi

Emersa in questa zona d’Italia, sorprende gli archeologi questo ritrovamento davvero incredibile, scopriamo dove.

Importante ritrovamento in Italia
Importante ritrovamento in Italia – viaggi.nanopress.it

Una nuova elettrizzante scoperta, nell’ambito di alcuni lavori, è l’ennesimo traguardo per l’archeologia nostrana. Un reperto davvero particolare che ha piacevolmente colpito gli stessi archeologi coinvolti. Sapete di che si tratta? Scopriamolo insieme, perché è davvero qualcosa di incredibile.

Emersa in questa zona d’Italia, ecco di che si tratta

Non finisce mai di regalarci reperti di valore inestimabile. Non ci stupisce dunque che sia emersa in questa zona d’Italia, qualcosa di sorprendente. Naturalmente parliamo della nostra bella capitale. Roma in tema di reperti storico/archeologici è imbattibile ed il motivo è ovviamente da ricercare nella sua lunga storia.

La zona interessata è quella di Piazza Augusto Imperatore, già di recente al centro di altri interessanti ritrovamenti. Nel 2021 infatti, durante l’inizio degli scavi per la riqualificazione di questa zona, gli esperti avevano individuato un cippo pomeriale.

Si tratta in poche parole di un confine, un limite ritenuto sacro. Anticamente separava la città, l’urbs, dall’ager, ovvero dall’esterno. Dunque uno spazio che si trovava a ridosso delle mura e spesso veniva delimitato tramite utilizzo di appunto cippi in pietra. In queste zone vigeva il divieto di arare o di costruire.

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Emersa in questa zona d’Italia – foto Repubblica.it

Gli archeologi coinvolti all’epoca lo attribuirono all’epoca dell’Imperatore Claudio, probabilmente al 49 d.C. Ed ora a distanza di due anni, sempre nell’ambito di questi lavori di riqualificazione, la città eterna restituisce un nuovo reperto, una testa romana.

Ad annunciare questo incredibile ritrovamento è il sindaco Roberto Gualtieri, naturalmente entusiasta di questa incredibile impresa.

Una testa in condizioni pressoché perfette, che raffigura un volto femminile, questo è quanto è stato ritrovato a Piazza Augusto Imperatore. I lavori sono portati avanti da anni dalla Sovrintendenza capitolina ai beni culturali.

Una testa romana, forse di Afrodite?

Il quesito principale è il volto di chi questa scultura rappresenti. Ci sono diverse ipotesi al vaglio, si azzarda potesse trattarsi, osservando la delicatezza dei lineamenti, addirittura di Venere/Afrodite, la dea della bellezza, molto venerata in epoca antica.

Sia gli archeologi che un team di restauratori sono attualmente impegnati ad un attento studio del reperto, che dovrà essere sottoposto ad una capillare opera di ripulitura. Ignota anche l’identità dell’abile scultore. Quello che è invece è stato già rivelato è il tipo di marmo, denominato “pario”. Sembra essere un tipo di materiale simile a quello utilizzato per creare anche la celebre Venere di Milo, dunque un tipo di marmo che si trovava in Grecia.

Il Sindaco Gualtieri si è definito molto felice del fatto che ancora oggi Roma continui a restituire pezzi del suo passato. Gli fa eco il Sovrintendente Capitolino. Claudio Parisi Presicce, racconta che il rinvenimento della testa romana è avvenuto sotto un muro. Si trovava coperto da uno strato di argilla proprio sotto le fondamenta, ed era con il volto rivolto verso il basso. In passato opere di questo tipo, venivano riutilizzate in epoca medievale.

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Una testa femminile – foto Repubblica.it

Questo gli ha permesso di arrivare così ottimamente conservate proprio fino a noi. Sarà ora molto importante stabilire una corretta datazione di questa opera, che permetterà anche di scoprire qualcosa in più della zona di Piazza Augusto Imperatore. E sempre di una testa parliamo, quando pensiamo anche al recente ritrovamento di una testa di pietra, nella zona dei Castelli Romani.

Sui fondali del Lago di Nemi, gli esperti hanno recuperato di recente una statua, grazie alla collaborazione della protezione civile. Il lago è noto perché in passato qui l’Imperatore Caligola fece realizzare delle navi. Infatti un museo degli anni ’30 ne custodisce dei reperti. Questa statua potrebbe essere collegata proprio alle navi in questione. Ne sapremo di più nelle prossime settimane, terminate le operazioni di pulizia dei fondali del lago.

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