Pare che il terremoto e lo tsunami avvenuti in Giappone abbiano spostato le coste del paese di ben 4 metri verso est. La catastrofe naturale si è abbattuta sull’arcipelago nipponico gli scorsi giorni e che lo ha messo in ginocchio non è del tutto terminata.
Le scosse di assestamento, seppur meno forti, continuano ad avvenire ad intervalli regolari, anche se il peggio sembra essere passato. Il sisma e lo tsunami in Giappone hanno provocato danni ingentissimi in tutto il paese, che ora deve vedersela anche con il problema della centrale nucleare di Fukushima. Ma non è tutto, perché ha spostato non solo l’asse terrestre di alcuni centimetri, ma anche le coste del Giappone di circa 4 metri. Sarà quindi necessario ridisegnare cartine e mappature, che ora non corrispondono più alla realtà. Ma come è potuto verificarsi questo fenomeno?
Sembra incredibile, ma il maremoto abbattutosi sul Giappone in seguito alle fortissime scosse di terremoto degli scorsi giorni ha spostato l’asse terrestre di circa 17 centimetri e le coste dell’arcipelago di 4 metri verso est.
La conseguenza è che la velocità di rotazione del nostro pianeta è leggermente aumentata e d’ora in poi le giornate saranno di 1,8 milionesimi di secondo più corte rispetto a prima. Questo di certo non cambierà la nostra vita quotidiana, ma è segno che il pianeta continua la sua evoluzione geologica.
Il Giappone si trova in un punto molto critico, in coincidenza di ben quattro placche tettoniche, ovvero le zolle in cui è suddivisa la crosta terrestre. Si tratta delle placche Euroasiatica, Pacifica, Nordamericana e delle Filippine, che si incontrano proprio nell’arcipelago nipponico, zona ad alto rischio sismico. I movimenti della crosta che hanno provocato il terremoto dell’11 marzo hanno anche spostato le coste del paese di 4 metri, una distanza che, tutta in una volta, rappresenta un cambiamento molto significativo.
Bisognerà allora ridisegnare le carte catastali, solitamente molto precise nella misura del territorio, le mappe stradali, ma anche quelle nautiche, in quanto la profondità dei fondali marini dopo il sisma non è più la stessa. Sicuramente, però questo non è urgente da farsi: ora la cosa più importante è che il paese si rialzi lentamente in piedi. Nel frattempo, la Farnesina ha sconsigliato i viaggi in Giappone almeno finché la situazione non sarà sotto controllo.