Il Salone del libro di Torino 2012 scopre la sua veste digitale degna di una primavera incandescente per tutto il mondo dell’editoria, in piena rivoluzione e in piena evoluzione del prodotto grazie all’avvento strabordante degli e-book . La fiera torna come ogni anno a disposizione del grande pubblico con i suoi espositori e le sue conferenze, il tutto dentro ai padiglioni del Lingotto che ospitano il grande evento con la consapevolezza di essere ormai da anni centro nevralgico di un dibattito fra chi scrive, chi legge e chi ancora si fa incuriosire dalle mille sensazioni che può dare un libro.
La domenica del salone è stata la giornata che ha visto come protagonisti diversi ospiti importanti. Fazio e Saviano all’auditorium del Lingotto assieme agli autori e alla redazione di ‘Quello che non ho’, protagonisti di un dibattito dove si sono affrontati vari temi tra cui ‘il potere della parola’ e ‘la funzione della tv pubblica’, interessanti anche le conferenze di Philippe Daverio sul cambio di fruizione dell’opera d’arte grazie alle nuove tecnologie e di Pinketts che come al solito a modo suo è riuscito ad intrattenere chi lo stava a sentire. Così il salone volge al termine dopo il grande successo di Ligabue che sabato ha presentato il suo libro ‘Il rumore dei baci a vuoto’ e gli ospiti di ieri oggi tocca ad Alessandro Del Piero che è autore della sua fortunatissima autobiografia che sta schizzando in vetta alle classifiche dei libri più venduti in Italia.
Come appena detto sopra, la fiera del libro di quest’anno è imperniata di digitale da cima a fondo. Il protagonista assoluto è l’e-book ormai sempre più diffuso anche in Italia. Tanti dunque gli stand di editoria digitale, self-publishing digitale, blog e progetti varii di editoria basata sul mondo dei social network, insomma tutto un po’ disordinato ma altamente indirizzato verso il futuro e questo consola in un paese come l’Italia, che spesso si è fatto prendere in contropiede dall’innovazione. Il Salone del 2012 dunque resta un evento ancorato sì all’antichissima tradizione del libro ‘cartaceo’ ma fortemente ispirato e orientato verso nuovi mondi dell’editoria ed è lì che il salone del libro tira fuori le sue possibilità di dibattito più importanti dove comunque si avverte una certa freschezza e consapevolezza di un cambiamento, di un evoluzione del libro e del prodotto.
L’efficacia di un evento come questo del salone è ancora una volta quella di potersi confrontare direttamente e a tu per tu con i diversi addetti ai lavori. In una piacevole conversazione con Alessandro De Giorgi di Youcanprint.it sul futuro del libro cartaceo saltava fuori come pur operando su uno stesso filo, libro ed e-book in realtà intraprendono completamente due percorsi diversi nell’intrattenere il lettore e come l’e-book in realtà non ha ancora espresso le sue molteplici potenzialità che lo faranno diventare un prodotto comunque diverso dal libro potendo sfruttare il digitale in tutte le sue molteplici funzioni.
Le esperienze di lettura cambieranno a seconda di ciò che la tecnologia partorirà negli anni a venire questo è poco ma sicuro ma pur in una giornata all’insegna del digitale alla fine di una lunga giornata al Salone, la sensazione che resta è che è il libro stesso a vincere nell’essere diventato ancora più grande e ricco di espressività attraverso la riscoperta di un formato nuovo come il digitale che se usato con intelligenza coadiuverà il libro, il lettore e l’autore del libro medesimo ad una community in grado di rinnovarsi rispettando comunque la tradizione.