Il primo museo al mondo a consumo energetico zero nascerà proprio in Italia: dove

Il primo museo al mondo a consumo energetico zero per abbattere gli impatti ambientali e ridurre i costi: non è un’utopia, ma un progetto concreto e realizzabile che ben presto potrebbe trasformare questa città in una moderna Capitale tecnologica.

vista dal balcone su Vittorio Emanuele
Il primo museo a consumo energetico zero nascerà in questa città – viaggi.nanopress.it

Nel 1982 Roma inaugurava il Museo Storico della Comunicazione. Si tratta di una struttura unica nel suo genere, situata nel cuore del quartiere dell’EUR, di oltre 3.500 metri quadrati di spazio.

I suoi spazi accolgono oggi vetrine dove sono esposti numerosi reperti relativi al mondo della Posta, della Telegrafia, della Telefonia, della Radio e della Televisione.

Le collezioni museali custodiscono anche oltre un milione di francobolli, circa 90.000 timbri postali e suggelli e un notevole archivio storico.

Il Museo Storico della Comunicazione torna oggi a essere al centro dell’attenzione dei media. Il motivo? Sembra proprio che possa diventare a breve il primo museo ad abbattere i consumi energetici.

Il primo museo al mondo a consumo energetico zero: sarà il Museo Storico della Comunicazione di Roma

La crisi energetica e la scarsità delle materie prime dovute al periodo storico nel quale ci troviamo hanno spinto Geo Florenti, esperto innovatore di tecnologie energetiche e artista, a proporre un nuovo e interessante progetto.

L’obiettivo dell’iniziativa, esposta durante la Giornata Mondiale dell’Ingegneria per lo sviluppo sostenibile lo scorso 9 marzo, sarebbe quello di sostituire le tecnologie energetiche tradizionali con altre del tutto nuove e soprattutto ecocompatibili.

Giornata Mondiale dell'Ingegneria per lo sviluppo sostenibile
Giornata Mondiale dell’Ingegneria – viaggi.nanopress.it

L’idea del progetto viene fuori per la prima volta nel 2019 nel corso di un incontro alla Scuola di Design del Politecnico di Milano.

La volontà di iniziare a sperimentare nuove forme di energia e di produrle a chilometro zero abbattendo gli impatti sull’ambiente, ha cominciato a stuzzicare l’inventiva di Florenti. L’artista è arrivato ben presto alla conclusione che i sistemi energetici e illuminotecnici dei musei andrebbero oggi completamente rivisti.

Da questa costatazione nasce il progetto Museo Hybrid. Si tratta di una nuova realtà sviluppata sui concetti di riduzione dei consumi energetici e semplificazione delle materie prime per la realizzazione delle nuove tecnologie.

Il progetto ha sin da subito entusiasmato tutti gli studenti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza i quali collaboreranno per la sua realizzazione.

Museo Hybrid non è il primo e l’unico progetto volto all’ottimizzazione delle risorse energetiche. Geo Florenti sta infatti realizzando un sistema di illuminazione e ventilazione a zero consumo nell’Aula Magna dell’Istituto tecnico Alberti.

Un nuovo modo di pensare l’energia

Le tecnologie illuminotecniche proposte nel Museo Hybrid saranno facilmente realizzabili e composte da materiali prodotti rigorosamente in modo tale da abbattere i consumi.

primo museo al mondo a consumo energetico zero
primo museo al mondo a consumo energetico zero – viaggi.nanopress.it

L’illuminazione dell’edificio sarà costituita da Led privi di alimentatori i quali verranno sostituiti da un unico trasformatore made in Italy.

Secondo le prime analisi le nuove soluzioni proposte da Florenti potrebbero diminuire i consumi di circa il 90%. La cosa incredibile è che queste nuove tecnologie non sono solo applicabili nei sistemi energetici e illuminotecnici degli edifici museali, ma anche in tutti gli altri.

Durante l’incontro per la Giornata Mondiale dell’Ingegneria anche Massimo Gazzè, Presidente del Comité Européen des Journalistes e della Consulta della Cultura del Municipio Roma IX Eur, ha dichiarato il suo sentimento di orgoglio per quanto riguarda questa innovativa proposta tecnologica.

L’idea che una città come Roma, culla di un’antica civiltà, possa diventare anche una moderna Capitale tecnologica è infatti qualcosa di straordinario.

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