Il percorso di trekking più difficile d’Italia: dove si trova

Se siete esperti camminatori, c’è un percorso di trekking che sarà pane per i vostri denti. Si trova in Italia, ecco dove.

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il selvaggio blu – viaggi.nanopress.it

Gli italiani, ce lo dicono le statistiche, sono un popolo di camminatori. Il trekking a tutti i livelli è una delle attività più praticate. Merito anche della incredibile componente naturale che possiamo vantare praticamente da nord a sud. Il che rende molto piacevole lanciarsi in queste avventure. Oggi parliamo di uno dei tratti più difficili, ma che vi darà grandi soddisfazioni.

Il percorso di trekking più difficile è in Italia.

Per fare trekking bisogna essere molto allenati. Non solo, anche adeguatamente attrezzati per affrontare al meglio eventuali imprevisti che si presentano durante queste sessioni. Si affrontano infatti dislivelli, zone impervie, passaggi attraverso torrenti, si potrebbero incontrare animali o anche meri insetti fastidiosi.

La bellezza del paesaggio di solito però ripaga di tutta la fatica. Come nel caso del percorso di trekking più difficile di cui parliamo oggi. Si trova nel nostro paese ed è bellissimo. Si chiama Selvaggio Blu! Per praticarlo dovremo recarci in una delle regioni più belle del nostro paese, la Sardegna. 

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una lunga sessione di trekking – viaggi.nanopress.it

Questo percorso si trova lungo la costa di Baunei, in Ogliastra. Una meta che certamente avrete sentito nominare per le vacanze estive, che però in questo periodo autunnale, si trasforma e permette di lanciarsi in un’avventura nella natura davvero mozzafiato. Il Selvaggio Blu è un itinerario di ben 40 chilometri. Difficile stabilire la durata del percorso, perché è suscettibile in base alla preparazione di basa del trekker che vi si approccia. E anche magari della volontà di fermarsi per godersi le bellezze che si incontrano lungo il territorio.

In generale si consiglia di impiegare almeno 5 giorni, 6 se si vuole fare con ancora più calma. Bene partire allenati ed opportunamente equipaggiati, perché ad esempio alcune zone attraversano terreni incidentati o con pendenze. Si passa addirittura attraverso delle falesie. Dunque la forma fisica in questo senso è assolutamente fondamentale.

Le tappe del Selvaggio Blu

Percorrere il Selvaggio Blu richiederà 5 tappe, idealmente una al giorno. Si parte dalla zona di Pedra Longa per arrivare a Cala Sisine. Da Pedra Longa arriverete nella prima tappa a Portu Pedrosu. Una passeggiata bellissima lungo una mulattiera e sulla costa vicino le celebri gole di Forrola e e Punta Girardili. In molti si accampano qui perché si gode della vista migliore.

La seconda tappa si può completare in circa 8 ore e conduce fino a Punta Salinas nel Golfo di Orosei. Si tocca anche la zona di Cala Goloritzé e Aguglia. Con la terza tappa si osserva il territorio di Gola di Boladina e si arriva fino alle zone di Serra e Lattone, fino ad arrivare a Bacu Mudaloru. Anche questa una località molto gettonata per piantare la tenda.

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aguglia di goloritze – viaggi.nanopress.it

La quarta tappa è molto avventurosa perché permette di camminare lungo una pietraia fino a Bacu Padente. E si incontra la leggendaria Grotta del Fico, scoperta nel 1957, dove in passato amavano rifugiarsi le foche monache. Si può visitare da ottobre a maggio sia via mare che terra, attraverso diverse escursioni private. Alla fine della quarta tappa sarete arrivati presso l’altopiano di Ololbizzi.

L’ultima tappa secondo chi si è già lanciato in questa impresa è la più bella del percorso. Anche in questo caso vedrete una mulattiera, attraverserete il bosco di Biriala e Oronnoro e arriverete infine a Cala Sisine. L’ideale per vivere questa esperienza sarebbe organizzarsi in primavera o meglio ancora in autunno. In questo caso potreste anche godere della bellezza del foliage tipico di queste zone. Bene ricordare che per lanciarvi in questo percorso vi sarà richiesto il pagamento di una tassa comunale di 30 euro.

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