Appartiene all’Italia il dipinto più costoso della storia, lo sapevate? Scopriamo insieme quale pittore ha firmato questa tela così preziosa.
Il mondo dell’arte appassiona ed affascina molti di noi. Una branca che non esaurisce mai il suo potenziale e che continua ad ammaliare folle di turisti disposti a fare lunghissime file pur di ammirare da vicino opere immortali. Non a caso quando si stilano classifiche relative ai luoghi più frequentati di alcune città, i musei sono sempre in cima. Alcune opere d’arte hanno un valore incalcolabile. Se volete sapere quale dipinto è il più prezioso anche in termini economici, sappiate che è italiano.
Il dipinto più costoso della storia è italiano, ecco di quale si tratta
La bellezza di alcuni dipinti è tale da portare alcune persone molto facoltose a voler spendere cifre che possono apparirci come astronomiche pur di averli. Non sono solo i musei a voler a tutti i costi esporre tele famose.
Non avete idea delle cifre che privati sono disposti a spender pur di avere su una parete opere famosissime. E infatti a contendersi dipinti super celebri sono spesso case d’aste, collezionisti privati. Le più richieste? Da Pollock, a Chagall, passando per Picasso o Modigliani.
Ci sono poi quadri immortali il cui valore non è stimabile e infatti si trovano sulle pareti dei più celebri musei dei mondo. Sapreste dire quale è il dipinto più costoso della storia? Non vi stupirà sapere che è italiano. D’altra parte il nostro paese ha dato i natali ad autori che dell’arte hanno fatto la storia. Uno in particolare è Leonardo da Vinci, amato e venerato in tutto il mondo.
Ebbene sua è l’opera che costa ben 450,3 milioni di dollari. Parliamo del Salvator Mundi, un’opera bellissima e dalla storia travagliata.
Il Salvator Mundi, un capolavoro di Leonardo Da Vinci
Il dipinto raffigura Gesù Cristo. Nell’atto di tenere in mano una sfera di cristallo, che secondo le interpretazioni, indicherebbe il potere della religione sull’umanità. Con l’altra mano sembra stia benedicendo chi guarda, con tre dita aperte, simboli contemporaneamente della Trinità e della Croce.
L’opera è stata oggetto di una profonda opera di restauro da parte degli esperti della National Gallery, poiché versava in condizioni davvero pessime quando arrivò fino a loro. Tanto da far addirittura dubitare dell’autenticità dell’opera. Nelle varie fasi del restauro, chiunque abbia avuto la fortuna di lavorarvi, convenne che la tecnica e lo stile fossero di gran lunga superiori a quelli dell’Ultima Cena.
A convincere della paternità di Leonardo, alcune analisi scientifiche e confronti con un altro suo celebre dipinto, ovvero la Vergine delle Rocce, che presenterebbe gli stessi pigmenti del Salvator Mundi.
Il dipinto risalirebbe tra il 1505 ed il 1515. Presumibilmente Da Vinci lo creò a Milano, poco prima di andarsene, per conto di un committente privato. Nell’ambito artistico viene anche indicato come Versione Cook, per via del collezionista Francis Cook, la cui famiglia detenne la proprietà del quadro dal 1900 al 1958.
Nel 2011 è la National Gallery di Londra a svelarlo al grande pubblico, nel corso della mostra “Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan”. Sul quadro negli anni il dibattito è stato molto acceso relativamente alla reale attribuzione a Leonardo. Ad oggi confermata ufficialmente da quattro dei più importanti studiosi d’arte al mondo. Ancora oggi però, esperti del calibro di Michael Daley, Carmen Bambach, Charles Hope sono scettici.
La vendita per 450,3 milioni di dollari è avvenuta del nel novembre 2017, divenendo così la più costosa opera mai comprata prima da un privato.
Non solo Leonardo, le altre opere più costose al mondo
Se il Salvator Mundi è il dipinto più costoso della storia, lo seguono a ruota altri celebri quadri. Ad esempio al secondo posto in questa particolare classifica troviamo un’opera di Willem De Kooning, Interchange. Ad aggiudicarselo è il miliardario Kenneth C. Griffin, che nel corso di una trattativa con la David Geffen Foundation lo ha portato a casa per 300 milioni di dollari, nel 2015.
In realtà Griffin nel corso della stessa trattativa volle anche un altro celebre dipinto, Numero 17 A di Pollock che in questa classifica occupa la quinta posizione. In totale Griffin spese 500 milioni di dollari. Terzo posto invece per I giocatori di carte di Paul Cezanne, pare venduto per una cifra che si aggira tra i 250 ed i 300 milioni di dollari. Ad aggiudicarselo è la famiglia reale del Qatar, che però lo custodisce privatamente.
Quarto posto per Nafea Faa Ipoipo, di Paul Gauguin. Non sappiamo con esattezza l’identità del compratore pare per una questione di privacy, ma è sicuro che sia stato venduto nel 2014 per 210 milioni di dollari.
In classifica troviamo un altro italiano, ovvero Modigliani: al decimo posto troviamo Nudo disteso. Lo ha comprato nel 2015 il miliardario Liu Yigian, in un’asta organizzata da Christie’s, per bene 170,4 milioni di dollari. Ed al dodicesimo ecco Nudo Disteso (sul lato sinistro) che raffigura una donna nuda di spalle, dalla testa ai piedi. Questo è stato venduto invece da Sotheby’s New York per 157,2 milioni di dollari nel 2018.