Uno studio si è preoccupato di individuare i posti migliori per morire. Quali sono? Gran Bretagna e Australia in top ten, 24esimo posto per l’Italia.
Se la qualità della vita per la salute è un argomento fondamentale, ultimamente anche la qualità della morte sembra conquistare sempre più attenzione e peso.
Quale Paese riesce a garantire ai cittadini il miglior livello di qualità della morte? Un’indagine, commissionata Lien Foundation, si è concentrata sullo studio di questo fenomeno utilizzando una serie di parametri e opinioni degli utenti.
Il posto migliore al mondo dove morire è la Gran Bretagna, seguita dall’Australia.
E l’Italia? Il nostro Paese si situa alla 24esima posizione, mentre agli ultimi gradini dei posti dove morire diventa più umano India, Uganda, Brasile e Cina, su un totale di 40 nazioni considerate.
La classifica è stata stilata dall’Economist Intelligence Unit, il centro di analisi del settimanale britannico e ha tenuto conto di svariati fattori, tra cui presenza di strutture, qualità e costi dell’assistenza terminale disponibile in ogni Paese.
Secondo la Worldwide Palliative Care Alliance, oltre 100 milioni di malati ogni anno avrebbero bisogno di cure palliative ma solo l’8% le ottiene.
Certamente il dibattito pubblico su come la morte viene vissuta a livello personale e sociale, oltre che all’interno delle questioni religiose, ha ancora una lunga strada da affrontare, dall’eutanasia alla necessità delle cure contro il dolore per i malati terminali.