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Ci risiamo. Anche il Daily Telegraph ha voluto dire la sua sui palazzi più brutti del mondo. I mostri dell’architettura non sfuggono al giudizio impietoso di nessuno. E non intendiamo i “mostri di bravura” che li hanno concepiti, archi-star strapagate per progettare strutture a loro dire moderne e innovative. No, ci riferiamo proprio alle loro opere mostruose che svettano nello skyline delle città rovinandone il volto. Già a suo tempo abbiamo pubblicato un nostro personalissimo elenco di edifici più brutti del mondo. Adesso il prestigioso quotidiano del Regno Unito arricchisce una lista che in realtà è già stata compilata da molti. Sono in tanti infatti ad essersi cimentati in questa particolare classifica, e questo perché le costruzioni orrende nel mondo sono davvero tante. Ma alcuni “campioni” ritornano sempre, in tutti gli elenchi, come andremo a vedere ora.
Il primo posto se lo aggiudica la Torre Velasca di Milano, un grattacielo simbolo del boom economico del capoluogo lombardo, costruito tra il ’56 e il ’57: 106 metri divisi in una parte inferiore con uffici e negozi e in una superiore con appartamenti residenziali. Al secondo posto una presenzA ricorrente di tutte le classifiche: l’hotel Ryugyong a Pyongyang, l’ermetica capitale della Corea del Nord. Quello che dovrebbe essere, secondo i suoi governanti, il simbolo di un paese ricco, moderno e proiettato nel futuro non è nient’altro che un’opera incompiuta che da ben 25 anni si staglia sulla città ignara della povertà causata dal regime.
La Biblioteca Nazionale di Pristina in Kosovo è un esempio di architettura socialista jugoslava, con i suoi cubi intrappolati da reticolati a forma di arnie e strane calotte sferiche in cima. Il Fang Yuan Bulding di Shenyang, in Cina vuole ricordare una vecchia moneta cinese, compreso il buco quadrato nel centro e le scanalature laterali. Indescrivibili le Tours Aillaud di Nanterre, a Parigi, degli strani e lunghi tubi con delle macchie dai colori smorti. L’Ambasciata Sovietica a Cuba sembra un’enorme e minacciosa guardia imperiale che sorveglia la capitale Havana.
La Cattedrale Metopolitana del Cristo Re a Liverpool è purtroppo il risultato di un’opera realizzata con tempi di lavoro strettissimi. Il palazzo della Federation Square di Melbourne, in Australia, è un guazzabuglio cubista che farebbe rabbrividire Picasso. Ancora più osceno è il Mirador di Madrid, un immenso edificio che sembra costruito con gli scarti di altri palazzi. Il SIS di Vauxhall, Londra, è il palazzo dell’intelligence britannica, ma quelli che dovrebbero essere i servizi segreti non hanno timore di risultare troppo appariscenti con questo casermone di torrette circolari e cubiche che alterna il marmo al vetro. La lista continua, ma per ora noi ci fermiamo qua per non aumentare il senso di disgusto.