I marinai rimasero scioccati da quel che videro…

Cosa c’è in mezzo al mare? I marinai chiamati nell’area non riuscivano a credere ai loro occhi ma si sono lanciati comunque.

proboscide
Cosa è? – (foto YT Save a World) viaggi.nanopress.it

Quando si va al mare a volte ci si aspetta di vedere navi, barche, per i più fortunati magari qualche animale marino che fa un saluto e poi scompare all’orizzonte. Ma in alcune parti del mondo può anche capitare di fare lo stesso incontro che hanno fatto questi marinai, equipaggio di una nave di soccorso chiamata per una operazione veramente particolare. Perché ad essere in pericolo non era una barca.

Operazione di soccorso, i marinai devono improvvisare

Per portare a termine l’operazione di salvataggio sono state necessarie 12 ore e una buona dose di coordinazione. Soprattutto perché ad essere in pericolo non era un piccolo natante alla deriva ma un animale che, probabilmente a causa di una improvvisa corrente, si è trovato lontano dalla spiaggia. La marina dello Sri Lanka si è trovata infatti a dover salvare un esemplare di elefante indiano che cercava in tutti i modi di ritornare a riva.

sub elefante
Un grande salvataggio (foto YT Daily Mirror Online)- viaggi.nanopress.it

Lo strano salvataggio si è svolto nella Laguna di Kokkilai, una grande baia che costeggia una zona di ricche foreste in cui gli elefanti vivono indisturbati. L’animale si era trovato a 10 miglia dalla costa e ovviamente non riusciva a tornare indietro nonostante, e questo forse può stupire, questi animali siano in realtà abili nuotatori. Data la mole dell’animale non era possibile tirarlo a bordo. Per questo motivo i sub della marina dello Sri Lanka si sono immersi e lo hanno imbracato in maniera tale da poterlo poi trascinare lentamente e con delicatezza verso un punto più vicino alla riva, dove poi l’animale è stato liberato delle imbracature ed è potuto tornare sulla terraferma.

Gli elefanti sono parenti di questi animali?

Immaginando gli elefanti come enormi creature che vivono sulla terraferma è di certo difficile pensare che in qualche modo possano sopravvivere più di pochi minuti in mare. Ma il loro corpo è in realtà una macchina molto più affascinante di quello che si può pensare. Innanzitutto la presenza della proboscide permette loro di respirare anche se non riescono a mantenere la testa fuori dall’acqua, anche se questo ovviamente è un grande sforzo.

Qualcosa che però pochissime persone sanno è che gli elefanti hanno alcuni parenti stretti che vivono in mare. Si tratta dei dugongo e dei lamantini. Proprio questa parentela permette per esempio agli elefanti di gestire con i polmoni il cambio di pressione sul loro corpo se si trovano sulla terraferma o dentro l’acqua. Millenni di evoluzione hanno allontanato gli elefanti dall’acqua ma alcune caratteristiche di base non spariscono mai. L’intervento della marina ha comunque salvato l’animale in pericolo che probabilmente, senza assistenza, sarebbe morto di lì a poco.

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