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Come sempre l’India riesce ad incantare e stupire. Nonostante gli utilizzi eminentemente pratici i caratteristici baoli sembrano nascondere labirintici segreti: pozzi fatti di gradini con un’anima curiosamente mistica.
A seconda della regione vengono chiamati baoli, baori, kund o vav, ma in inglese sono conosciuti come stepwell.
Potreste incontrare questo prezioso frammento dell’architettura tradizionale in molte regioni dell’India occidentale, dove queste cisterne e pozzi hanno garantito per secoli l’approvvigionamento idrico.
Tra il VI e il VII secolo d.C. nel Gujarat sud occidentale vennero scavati giganteschi pozzi in modo da raggiungere le falde acquifere e garantirne l’accesso durante tutto l’anno, in una regione dove climi e paesaggi vengono scanditi da burrascosi monsoni e la polverosa siccità di lunghi mesi, che rendono l’India uno dei luoghi più estremi al mondo.
Le pareti dei pozzi vennero lastricate con immensi blocchi di pietra e i versanti vennero muniti di scalinate: l’idea si diffuse nella zona occupata dall’attuale Rajasthan dando origine a migliaia di pozzi a gradini e serbatoi.
Questi edifici, seppur splendidi, ebbero un fine quisitamente pratico fino al XVIII secolo, quando il Raj britannico soppiantò il loro uso ordinando l’installazione di acquedotti, tubature e rubinetti.
Preda del tempo e delle stagioni, gli antichi baoli vennero progressivamente dimenticati e abbandonati, tuttavia oggi restano dominio di un fascino segreto, mentre le autorità locali sempre più spesso iniziano a riscoprire la preziosa architettura di questa zona della magica India.