Hanno estratto uno straccio sporco dal camino, aprendolo sono rimasti senza parole

Estratto uno straccio sporco dal camino, quello che vi si trovava all’interno ha lasciato tutti senza parole. Di che si tratta?

Straccio sporco dal camino
Straccio sporco dal camino – viaggi.nanopress.it

A volte ritrovamenti di incredibile valore, avvengono non solo in maniera del tutto casuale, ma anche nelle maniere più assurde ed inaspettate. Questa volta infatti parliamo di un curioso recupero, avvenuto addirittura all’interno di un camino. Chi si ne è occupato è rimasto davvero sbalordito. Oggi vi raccontiamo questa vicenda davvero curiosa.

Estratto uno straccio sporco dal camino, ecco l’incredibile contenuto

Ormai ne sentiamo di tutti i colori e dunque siamo abituati a ritrovamenti incredibili. Quello che però non manca mai di stupirci, è quando alcune scoperte avvengono non solo casualmente, ma anche ad opera di cittadini privati e nei luoghi dove non ci si sarebbe mai aspettati.

La storia di oggi infatti racconta della pulizia di un camino all’interno di una non meglio precisata abitazione in America. Spesso queste strutture hanno necessità di mirate manutenzione, pertanto nelle abitazioni ci si serve di professionisti che sanno esattamente dove andare ad intervenire accuratamente.

Dunque il proprietario di questa casa si è rivolto ad un manutentore che potesse occuparsi del camino della sua abitazione. Un normale lavoro che però evidentemente non aveva fatto fare negli anni precedenti, altrimenti forse avrebbe scoperto molto prima cosa di nascondeva in casa sua.

Durante le operazioni, l’addetto ha infatti estratto uno straccio sporco, consunto e polveroso. Qualcosa che doveva essere lì da diversi anni. Niente di strano, se non fosse che in realtà lo straccio era proprio tutt’altro.

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Estratto uno straccio sporco dal camino – viaggi.nanopress.it

Una volta estratto uno straccio sporco dal camino, ad accorgersi che qualcosa non andava, è stato proprio l’incaricato del lavoro di pulizia. Incastrato nella cappa, grigio e quasi indurito dal tempo.

Non uno straccio, ma qualcosa di ben più prezioso. Incuriosito, l’uomo ha consigliato al proprietario di casa di attendere prima di buttare via quanto recuperato. E con grande attenzione, i due hanno proceduto a srotolarlo attentamente, onde evitare di danneggiare il tessuto.

Una mappa nascosta nella cappa

L’intuizione si è rivelata giusta, perché lo straccio in realtà era una mappa! Una mappa antichissima, di un autore che si chiama Gerard Volk. Un autore che in antichità ha disegnato personalmente alcune mappe di diversi luoghi del mondo, alcuni anche italiani. Potreste imbattervi in alcune sue produzioni, firmate anche dal figlio Leonard.

Gerard Valk era un artista di Amsterdam, vissuto nel 1600 e fu editore, incisore, venditore d’arte ed autore di mappamondi. Studiò a Londra da Abraham Bloteling, diventando in seguito il suo assistente. Ha lavorato come cartografo e venditore di stampe anche insieme al figlio Leonard, anche lui celebre per aver realizzato diversi mappamondi. Non solo, perché firmò anche diversi lavori sull’astronomia. Alla sua morte, il suo lavoro venne portato avanti anche dal figlio Leonard, fino alla sua morte.

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mappa di Gerard Volk – viaggi.nanopress.it

La mappa è stata dunque affidata nelle mani di alcuni restauratori ed attentamente riportata ad antico splendore. Successivamente è stata venduta ad alcuni critici d’arte, forse per essere esposta in qualche mostra dedicata a reperti di questo tipo. Il proprietario della casa, Colin Davidson, ha guadagnato dalla vendita una piccola fortuna.

Sì, perché all’estero funziona diversamente che in Italia. Se nel nostro paese si recupera qualcosa di storicamente di valore, appartiene allo stato. Diversamente all’estero il ritrovamento appartiene all’autore, al proprietario della casa/terreno.

In passato in diverse zone sono stati recuperati infatti antichi anelli, tesori di epoca romana, monete di valore e molto altro. In questo caso gli autori dei ritrovamenti si sono rivolti a case d’aste e musei, ricavando dei piccoli patrimoni. A volte succede anche che i “bottini” vengano semplicemente regalati a musei e strutture che ne sappiano valorizzare adeguatamente l’importanza.

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