Graffiti e murales invadono spesso le mura dei palazzi delle nostre città. Non sempre sono apprezzati dai cittadini e dai governanti locali, diventando spesso bersaglio di politiche a favore del decoro urbano. Alcune volte, però, i graffiti e i murales possono essere d’autore. E’ questo il caso dell’opera di Banksy, in via Benedetto Croce, a Napoli.
E’ stata cancellata per sempre la famosa rilettura della Santa Teresa del Bernini, affrescata di fronte al chiostro di Santa Chiara dal più noto esponente mondiale della guerrilla art, l’inglese Banksy.
Non certo paragonabile al muro della memoria di Belfast, completamente ricoperto da graffiti e murales, il centro storico di Napoli è però degno di nota per il numero e la varietà di stencil realizzati da artisti di strada più o meno famosi.
L’opera di Banksy, in particolare, era molto amata ed apprezzata da turisti e cittadini napoletani. Provocatorio e ironico, lo stencil rappresentava, attraverso la rilettura del dipinto del Bernini, una pungente critica al consumismo. Santa Teresa era, infatti, raffigurata in posizione supina, con in grembo una coca cola, un panino e delle patatine del McDonald.
Ora il murale è stato nascosto dalla scritta di un writer. Ancora non è chiaro se si è trattato di un atto vandalico o dall’ignoranza di qualche pseudo artista napoletano.
In ogni caso, il danno apportato alla città di Napoli è altissimo. Le opere di Banksy nel capoluogo partenopeo sono rarissime e hanno anche un notevole valore economico, alcuni artwork del writer inglese sono stati venduti a prezzi che si aggirano intorno ai 100 mila dollari.
che vandali! assurdo…sono troppo incazzato.