Non lontano dall’Italia è stata fatta una nuova scoperta archeologica che riguarda Giulio Cesare. Vediamo di cosa si tratta.
La scoperta arricchisce di nuovi dettagli alcune delle battaglie condotte da Giulio Cesare fuori dall’Italia.
Una scoperta archeologica su Giulio Cesare
Le scoperte archeologiche ci permettono di poter conoscere meglio il nostro passato attraverso le civiltà che hanno abitato il mondo prima di noi. In particolare, l’Italia ha un patrimonio archeologico infinito che regala sempre nuove scoperte. Esso è legato soprattutto all’Antica Roma.
L’Impero Romano, tuttavia, era molto esteso. Ecco perché non è raro trovare reperti archeologici risalenti all’epoca romana anche fuori dall’Italia. Ed è proprio quello che è successo questa volta. Sono stati trovati dei reperti risalenti al regno di Giulio Cesare che permettono di ricostruire gli andamenti di alcune sue battaglie condotte.
Il territorio dove sono stati trovati i reperti è a Montilla, una città spagnola dove sono stati condotti degli scavi. Situata nella provincia di Cordoba, nella città sono stati trovati dei reperti che consentono agli studiosi di ricostruire delle informazioni sulla guerra civile romana.
In cosa consiste il ritrovamento
In particolare, sono stati trovati dei reperti: si tratta di alcuni proiettili che recano l’incisione Caes che è l’abbreviazione latina di Giulio Cesare. I proiettili, però, recano anche una seconda iscrizione ovvero Ipsca, una dicitura che sta per la città libero-romana che, all’epoca, era alleata dell’esercito romano.
Il proiettile è conservato in ottimo stato. Ha la forma di una mandorla e gli estremi appuntiti. La misura del proiettile con la doppia iscrizione è di 4,5 centimetri di lunghezza, 2 di larghezza e 1,7 di altezza. Il peso del reperto è di 71,1 grammi poiché è realizzato in glans plumbea. Non è stato difficile trovare il reperto poiché il ritrovamento è avvenuto in un’area, quella di Navilla de Cortijo Blanco, dove era già in corso uno scavo ed erano stati portati alla luce altri 17 proiettili simili.
La differenza tra gli altri proiettili sta proprio nell’iscrizione di quest’ultimo. La guerra civile in quei luoghi si svolse tra il 48 e il 44 a.C., sotto il regno del dittatore Giulio Cesare.
Tra le ipotesi messe in campo da parte dei ricercatori, tra cui Javier Moralejo Ordax, il proiettile reca anche l’iscrizione Ipsca perché è probabile che i cittadini volessero rafforzare l’alleanza politica con Giulio Cesare, anche se era un nucleo urbano circondato dagli adepti di Pompeo. Che sia un pezzo unico? Lo scopriranno probabilmente in altri scavi.