Concedersi una vacanza all’insegna del relax può essere più semplice di quanto sembri. Ad aiutare è un’antica pratica giapponese denominata ‘Shinrinyoku’. A fronte di un nome tanto difficile, c’è una soluzione pratica e abbordabile per chiunque di concedersi una pausa per raggiungere il benessere psicofisico.
Lo Shinrinyoku giapponese non è altro che il forest bathing in inglese e un bagno nella foresta per noi italiani. La foresta diventa strumento terapeutico per rilassarsi e staccare dalla frenesia della quotidianità per recuperare energia fisica, ma soprattutto psicologica.
Il vento tra le foglie, il sole che filtra tra le vette degli alberi, il canto degli uccelli, sono solo questi i rumori che si sentiranno nel bagno nella foresta. Non è necessario essere uno sportivo, perché non sono richieste prove di forza o di atletica, nessuna estenuante escursione, niente trekking, non bisogna arrampicarsi sugli alberi o guardare un fiume, ma solo e semplicemente concedersi alcune ore immersi nella foresta lasciando accarezzare dai suoni tipici, ben distanti dal caos cittadino.
In questa pratica tutto quel che occorre è stare nella natura, magari concedendosi il contatto con la terra, le foglie, il muschio, le rocce. Anche stare seduti e sgomberare la mente dai soliti pensieri per concentrarli sull’esperienza che stai vivendo sarà fondamentale. Un’esperienza sensoriale sostenibile.
Il Giappone ha adottato questa pratica per cure preventive, sicuro che si tratta di un modo per avere una migliore qualità della vita, attraverso un sonno più profondo, allontanando lo stress e i conseguenti problemi di ansia che ne derivano, così come spesso accade, anche le conseguenze a livello fisico.
Prendere le distanze dal frastuono delle grandi città, ma anche dalla tecnologia e da ritmi sostenuti, per lasciarsi cullare dalla natura è la risposta terapeutica, secondo i giapponesi, che aiuta ad assumere uno stile di vita più sano attraverso il recupero del proprio benessere.
Questa pratica ha avuto origine nell’80 come risposta a una serie di malesseri che nascevano dalla confusione, dello stress, dal carico di lavoro, dal traffico intenso, dalla sovra-popolazione. Tutti fenomeni che sono stati anche l’espressione di un aumento di immobili e conseguente diminuzione di spazi verdi. Una mancanza che a lungo andare ha provocato effetti negativi, per ovviare ai quali i giapponesi sono ricorsi ai bagni nella foresta. Una possibilità alla portata di tutti che, seppure solo dà spazio meditazione, per quanto senza sottolinearlo, quindi senza creare aspettative o tensione. Perché nella natura la meditazione è un effetto naturale.
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