Festa dell’uomo nudo in Giappone: il Somin Sai Festival

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La festa dell’uomo nudo è una tradizione religiosa che si tiene in molte parti del Giappone e le sue caratteristiche cambiano da località a località. Con più di 1000 anni di storia, il Somin-sai non solo è uno dei festival più antichi del paese, ma anche uno dei più strani, insieme al Kanamara Matsuri (festival del pene).

Ci troviamo al Kokuseki-ji Temple, un tempio buddista di Oshu, città nella settentrionale prefettura di Iwate. Il festival si svolge ogni anno all’inizio di febbraio e mira ad avere buoni raccolti ed evitare disastri naturali. Ma in che cosa consiste? Perché vi si ritrovano decine di uomini, completamente nudi o con indosso solo un fundoshi (una sorta di perizoma maschile)?

Il Somin-sai inizia alle 10 di sera e va avanti per tutta la notte, fino alle 6 del mattino. All’inizio gli uomini corrono dal tempio al fiume, in cui entrano e si versano acqua ghiacciata addosso, per poi tornare al tempio gridando “Ja Soo”.

Dopo la corsa tra neve e acqua ghiacciata, a mezzanotte c’è la prova del fuoco. I partecipanti costruiscono una pira, vi appiccano il fuoco e salgono sulla cima, sempre cantando e gridando “Ja Soo”.

La fine culminante del festival è una lotta feroce per i komagi (pezzetti di legno) e il sacco che conteneva questi fortunati amuleti. Sfidando la temperatura glaciale, questi uomini si spingono l’uno contro l’altro fino all’alba.

Il Somin-sai è un modo per augurare un buon raccolto e scongiurare disastri imprevisti, ma si sa che gli dei vogliono sempre qualcosa in cambio: per questo motivo si svolge nudi e al freddo. Ovviamente, durante queste otto ore, il sake scorre a fiumi: aiuta a stare al caldo, ma anche a mantenere una vena di sana follia.
 
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