Emerse tombe di epoca merovingia, all’interno custodivano dettagli importanti

Gli archeologi hanno riportato alla luce tombe di epoca merovingia in occasione dei lavori di restauro della Basilica di Saint-Denis, a Parigi.

Emerse tombe epoca merovingia
Emerse tombe epoca merovingia – viaggi.nanopress.it

Nel 1837 la guglia medievale della Basilica di Saint-Denis, nella periferia di Parigi, veniva distrutta da un fulmine.

Dopo la prima ricostruzione del 1847 e il suo smantellamento a causa di un indebolimento della struttura, finalmente un progetto di restauro sta oggi riportando al suo antico splendore uno dei monumenti più importanti di Francia. E non senza sorprese.

Tombe di epoca merovingia spuntano dalla Basilica di Saint-Denis

La lunga battaglia per la ricostruzione della guglia gotica di Saint-Denis è stata vinta e ha dato finalmente il via ai lavori di restauro.

Contemporaneamente a questi interventi, l’Ufficio del patrimonio archeologico del dipartimento di Seine Saint Denis, insieme alla collaborazione dell’Unità di Archeologia del Comune e dell’Institut national de recherches archéologiques préventives Inrap, ha avviato uno scavo archeologico nella zona.

Le ricerche stanno riportando alla luce importantissimi reperti che potrebbero raccontarci molto di più rispetto a quanto sappiamo sulla Basilica dei Re.

Per capire bene l’importanza di questo monumento bisogna però fare un piccolo passo indietro e scoprire alcune vicende che hanno segnato la sua storia.

La Basilica di Saint Denis, la Chiesa dei Re

La Basilica di Saint Denis è uno dei primi monumenti gotici costruiti a Parigi. Il luogo della sua edificazione non è di certo un caso: la chiesa infatti si trova nel luogo esatto dove giace la sepoltura del primo Vescovo di Parigi, ovvero San Dionigi.

Emerse tombe di epoca merovingia
Emerse tombe di epoca merovingia – viaggi.nanopress.it

La tradizione vuole che San Dionigi sia stato decapitato a Montmartre e che si sia diretto fino al punto in cui troviamo la chiesa che porta oggi il suo nome.

Alla sua morte sulla sua tomba fu eretto un primo santuario, trasformato nel 630 circa in una prima abbazia per volere di re Dagoberto I.

Da allora la sua struttura cambiò drasticamente nel corso dei secoli fino ad arrivare ai nostri giorni e a rappresentare uno dei monumenti più importanti di tutta la Francia. Saint Denis rappresenta infatti la Necropoli dei sovrani francesi.

Il primo re a trovare il riposo eterno tra le mura della chiesa fu proprio Dagoberto I, ma non fu l’unico. Dopo di lui anche tutti gli altri sovrani decisero di farsi seppellire qui.

Tra le tombe, si trovano nella chiesa anche quelle dei re carolingi come Carlo Martello e di altri sovrani importanti tra cui Francesco I, Caterina de’ Medici, Luigi XVI e Maria Antonietta. Nel complesso qui riposerebbero 43 re, 32 regine e una decina di servitori.

Le tombe di epoca merovingia ritrovate

Già nel XX secolo la chiesa era stata oggetto di restauro. Durante i lavori i ricercatori avevano ritrovato tantissimi antichi monumenti funebri. Oggi si ritorna a parlare di questo piccolo gioiello gotico di Francia grazie ad altri ritrovamenti.

Gli archeologi, impegnati nei lavori sia all’interno sia all’esterno della chiesa, hanno infatti riportato in superficie più di 200 tombe il cui periodo di appartenenza sembrerebbe essere quello della fine del V secolo. I resti ritrovati all’interno sono merovingi e carolingi, alcuni addirittura precedenti all’edificazione stessa della basilica.

dettagli tombe merovinge
Dettaglio di una tomba – viaggi.nanopress.it

Tutte le tombe ricoprono una cronologia temporale che arriva fino alla fine del medioevo. Di queste 200 tombe, 60 sono in gesso e di epoca merovingia.

La straordinarietà della scoperta sta anche nell’ottimo stato di conservazione dei vari reperti. I vari sarcofagi presentano ancora le decorazioni originarie e spesso custodiscono anche oggetti personali che rendono facile la distinzione tra aristocratici e monaci.

I lavori di ricerca sono ancora in corso. Gli esperti sperano di riuscire a ricostruire al meglio la storia di questo luogo di sepoltura così straordinario e antico. Non ci resta quindi che attendere altre notizie in merito.

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