La strada più antica al mondo risale a circa 6mila anni fa, inizi del Neolitico, quindi. È tornata alla luce per caso nel 1970, nel corso di lavori di pulizia di canali di drenaggio che attraversano le torbiere dei Somerset Levels.
Una scoperta sensazionale nell’Inghilterra sud-occidentale realizzata dagli abitanti delle Polden Hills e nasceva, inizialmente solo per collegarsi a due isolotti: uno dei quali riforniva la popolazione di legname e probabilmente ospitava anche terreni coltivati; l’altro si ritiene ospitasse oltre a terreni per il pascolo, anche insediamenti umani.
Una strada realizzata per 4mila anni a.C
Alla ricerca di posti adatti nei quali esercitare l’agricoltura, emigrati dal continente raggiunsero, intorno al 4mila avanti Cristo i Somerset Levels che si rivelarono adatti non solo alle coltivazioni, ma anche a reperire selvaggina, alla pesca, oltre a materiale prezioso, tra cui soprattutto legname, grazie all’abbondante presenza di alberi di diversa varietà.
E proprio le querce, i frassini, gli olmi presenti sono serviti per realizzare una delle strade più antiche del mondo che prende il nome di Sweet Track, dal nome del suo scopritore, durante la pulizia dei fossati, Ray Sweet.
Come era fatta
Il camminamento prevedeva il posizionamento di tronchi posti in fila sulla superficie dell’acquitrino con la funzione di struttura di sostegno; vi erano pioli messi in coppia a formare delle ‘X’ e la base del percorso erano state realizzate con tavole di legno della larghezza di 30 centimetri. Per poter dare una datazione più certa a questa strada sono stati studiati gli anelli degli alberi che hanno consentito di stabilire che si tratta di un’opera realizzata nella primavera del 3806 avanti Cristo.
Le indagini sulla struttura, sull’ambiente e la popolazione del tempo
Quando quella strada è stata riportata alla luce, gli esperti hanno potuto svolgere indagini sulla struttura e sulle abitudini della popolazione che l’aveva realizzata, scoprendo che selezionavano gli esemplari da abbattere per consentire una rapida crescita dei ceppi rimanenti. Ma anche i resti di scarabei che hanno dato informazioni agli esperti anche in relazione alle temperature, di tre gradi inferiori rispetto a oggi nel periodo invernale e tre gradi in più nel periodo estivo.
Un territorio paludoso che i residenti erano riusciti a rendere produttivo
In realtà è stato proprio grazie al paesaggio umido che caratterizzava la località a consentire di preservate tante tracce del passato, tra le quali anche alcuni percorsi, tra i quali proprio la Sweet Track. Il territorio locale, secondo gli studiosi era caratterizzato da paludi, canneti, boschi e torbiere, tutte caratteristiche che gli uomini dell’epoca sono riusciti a sfruttare per la loro sopravvivenza.