C’è una spiaggia italiana, che è stata totalmente divorata dal mare, per cui almeno per il momento è priva di sabbia.
Le strutture a causa delle mareggiate, stanno cadendo a pezzi, i proprietari prima di arrivare alla stagione calda, devono correre ai ripari per cercare di risolvere il problema e non mettere a rischio la stagione balneare oltre che il posto di lavoro di migliaia di giovani.
La stagione balneare arriverà tra pochissimi mesi, questa è l’unica cosa certa. Non resta molto tempo per agire.
Cosa è successo alla spiaggia interessata dalle mareggiate
I titolari dei lidi hanno dato all’allarme già qualche giorno fa chiedendo degli interventi repentini sulla spiaggia che rischia di sparire, soprattutto considerato che l’inverno è ancora arrivato da pochissime settimane e per qualche altro mese ancora continuerà a far danni.
Le onde del mare sempre più agitato infatti rischiano di portare via tutto ciò che è rimasto, compresi i pilastri dei ristoranti. La spiaggia è stata erosa dalle onde altissime, a fare la sua parte è stato certamente il nubifragio che si è scagliato su Ostia lo scorso 22 novembre. quando il mare forte e le sue onde hanno gettato a terra chioschi e cabine.
I resti delle costruzioni sono finiti lungo la strada mettendo a rischio coloro che si trovavano a passare di lì. Da tanti anni non si vedeva una mareggiata tanto forte e pericolosa, che in qualche modo ha riportato a galla le problematiche delle spiagge di Ostia di cui nessuno si è mai veramente preoccupato.
La protesta di un concessionario dello Shilling
Adesso che il litorale è stato aggredito e la spiaggia quasi non esiste più, un concessionario dello Shilling ha aperto la protesta, affermando che l’acqua piano piano è entrata addirittura dentro le strutture causando dei danni importanti che nessuno aiuterà a ripagare e nonostante ciò gli uffici del comune continuano a non muovere un dito.
La stessa accusa viene rivolta al demanio che dovrebbe effettuare il monitoraggio e intervenire prima che sia troppo tardi per salvare Ostia. Lo Shilling per esempio ha subito danni da oltre 500 mila euro, così come molti altri locali della zona, che saranno difficili o addirittura impossibili da recuperare.
Secondo la Capitaneria di porto quanto è accaduto è semplicemente il frutto delle calamità naturali che non possono essere né previste, né arrestate per cui non rimane che rimboccarsi le maniche.
A tremare adesso non sono soltanto i proprietari delle strutture situate sulla spiaggia ma anche i dipendenti.