La spiaggia italiana più invasa dai rifiuti: l’origine di questi prodotti in plastica è misteriosa, ma il loro continuo aumento inizia ad allarmare. Ecco in che posto ci troviamo.
L’inquinamento da plastica è uno dei problemi ambientali più gravi che l’umanità sta attualmente affrontando. L’uso di questo materiale altamente tossico, in particolare, finisce per mettere a repentaglio la salute dei nostri mari, della fauna che ospitano e delle spiagge delle nostre regioni costiere.
In Italia il problema della plastica sui litorali è particolarmente forte, specie negli ultimi tempi. Da qualche mese a questa parte, infatti, pare che le spiagge pugliesi siano tra le più colpite da questa problematica. E la cosa, con l’arrivo dell’estate, potrebbe essere preoccupante.
La spiaggia italiana più invasa dai rifiuti: la Puglia e il problema dell’inquinamento
Negli ultimi mesi, diverse immagini di spiagge pugliesi ricoperte di rifiuti di plastica hanno fatto il giro del web, suscitando indignazione e preoccupazione.
La maggior parte di questi rifiuti sono costituiti da bottiglie, contenitori, cannucce, tappi e sacchetti che non solo inquinano il litorale, ma giungono anche fino al mare creando gravi danni all’ecosistema.
L’ultimo caso che aveva fatto scalpore risale a qualche tempo fa, quando sul tratto di costa tra Bari e Lecce erano stati ritrovati barattoli di ketchup di origine americana, saliere di provenienza statunitense e addirittura bottiglie di plastica con all’interno verdure in salamoia provenienti dall’Albania.
I continui avvistamenti di rifiuti in plastica misteriosi iniziano a fare preoccupare vista l’imminente apertura degli stabilimenti balneari e l’arrivo dei primi turisti. Oltre alla questione economica, però, dobbiamo pur sempre mettere al primo posto quella ambientale.
La plastica, infatti, come tutti ormai sappiamo non è biodegradabile e impiega molti anni prima di decomporsi. Oltre a questo, causa anche molto spesso la morte degli animali marini che finiscono per confonderla con del cibo, ingerendola e morendo oppure rimanendo incastrati fino a perdere la vita.
Oltre al danneggiamento diretto di animali e piante, l’inquinamento da plastica può causare innumerevoli problemi come la liberazione di sostanze tossiche le quali vanno a intaccare le acque e il suolo, minacciando di conseguenza anche la nostra salute.
Inquinamento da plastica: c’è bisogno di sensibilizzazione
Il ritrovamento di bottiglie di ketchup americano sulle spiagge pugliesi è solo uno dei tanti esempi dell’inquinamento che sta colpendo le località costiere.
Ovviamente la presenza di questi rifiuti è un segnale forte e chiaro della scarsa cura per l’ambiente e la condotta irresponsabile da parte dell’essere umano.
Per affrontare questi problemi, tutte le autorità e le comunità locali dovrebbero prendere seri provvedimenti e avviare campagne di prevenzione, rimozione e soprattutto sensibilizzazione.
Ad esempio, molti comuni hanno già istituito un sistema di raccolta differenziata e hanno dato il via a una serie di giornate ecologiche volte alla raccolta dei rifiuti sulle coste.
L’inquinamento da plastica può e deve essere sconfitto. Questo obiettivo però si può raggiungere solo con un grande impegno da parte di tutti:
- cittadini che da una parte cercano di tenere un comportamento più sostenibile
- privati che d’altra parte devono impegnarsi a smettere di produrre materiali inquinanti e sostituirli con altri più dalla parte dell’ambiente.
Solo così, si può sperare in una maggiore salubrità del nostro territorio e dell’ecosistema marino.
C’è davvero bisogno di una maggiore consapevolezza dell’importanza della salvaguardia dei nostri mari e delle coste: siamo tutti responsabili della cura del nostro pianeta, il nostro unico e irrinunciabile mondo.