Ancora un’importante scoperta in campo archeologico. Questa volta si tratta di un’antica villa romana, emersa durante alcuni scavi preventivi. Scopriamo insieme dove.
Da gennaio ad oggi le scoperte archeologiche in tutto il mondo sono state molteplici. Soprattutto il mese di aprile è stato davvero molto ricco di eventi che stanno facendo lavorare studiosi in diverse parte del pianeta. Questa volta il ritrovamento risale all’epoca dell’antica Roma. Un rilevamento possibile grazie ad alcuni scavi di archeologia preventiva. A quanto pare sembra che i lavori fossero in corso già dallo scorso marzo. Ad occuparsene e darne notizia é l’Inrap.
Un’antica villa romana viene alla luce durante la costruzione di una villetta
L’Inrap altro non è che un Istituto Nazionale per l’Archeologia Preventiva francese. Essenzialmente si occupa previa autorizzazione dello stato, di rilevare e intraprendere lo studio scientifico dei resti archeologici. Non importa che siano sulla terra o sott’acqua, si tratta di beni che diversamente potrebbero venire distrutti dai lavori di sviluppo del territorio.
Il lavoro dei loro tecnici avviene dunque nelle fasi preliminari ad un progetto, che sia la costruzione di infrastrutture, edifici pubblici o come in questo di una villetta. Ci troviamo nella zona della Borgogna Franca, precisamente a Lure.
Lure è un comune di appena 8.600 abitanti appartenente al dipartimento Alta Saona. Un posto piccolo eppure noto per l’Abbazia omonima fondata nel 611 da San Deisle, un monaco che pur essendo di origine irlandese, fu fondatore di diverse abbazie in territorio francese .
Ebbene in questa zona l’Inrap è intervenuta effettuando uno scavo di ben 700 metri quadrati su un terreno dove avrebbe (ormai il condizionale è d’obbligo) dovuto sorgere una villetta familiare. Le operazioni sono iniziate a marzo ed hanno registrato immediatamente un grande successo, perché questi resti archeologici sono stati individuati quasi subito.
Una villa romana davvero molto ricca quella emersa. Secondo gli archeologi per il momento ad emergere è la sua zona balneare, grazie a tre ambienti comprensivi di terme. A saltare all’occhio i pavimenti che sembrano essere in laterizio e pareti imbiancate con calce.
Gli scavi nel comune di Lure, in Francia
Una villa di vero pregio, questo ci dicono i primi rilievi. Sono stati utilizzati materiali come marmo di Carrara e scisto nero. Individuati anche il calidarium ed il tepidarium delle terme. Probabilmente nel sito era presente anche una piscina successivamente dismessa.
Notevole anche la presenza di due praefurnia. Sostanzialmente sono dei forni molto grandi che venivano ricavati nel terreno, con la funzione di produrre attraverso le braci, aria calda che riscaldava l’ipocausto. Quest’ultimo era un sistema di riscaldamento che permetteva circolazione di aria calda attraverso delle cavità inserite nel pavimento del luogo che doveva riscaldare. Un metodo imparato dai Greci, ma perfezionato dai Romani.
Molto utilizzato all’interno dei calidari delle terme, ma anche per tenere al caldo gli ambienti di ville molto lussuose. Il fatto che sia stato individuato in questa francese, ci dice molto anche del tipo di abitazione. Probabilmente il più grande tecnico in questo ambito fu Sergio Orata, che visse durante l’epoca di Cicerone.
Gli archeologi hanno inoltre individuato un mosaico. Nei pressi di questo sito pare che esistesse una necropoli, risalente però all’epoca merovingia. Qui avrebbe dovuto trovarsi anche la Cappella di San Quintino, che però ad oggi non è stata ancora individuata.
Gli scavi ora proseguiranno per portare alla luce l’intero ambiente, sperando così di scoprire qualcosa in più di questa pregiata struttura. Un nuovo traguardo che pone un tassello in più sulla storia romana in territorio francese. Noto è che il popolo romano si spinse molto in Europa, soprattutto in Francia ed Inghilterra. Dunque la struttura della villa potrebbe aiutare gli esperti a capire qualcosa in più anche del territorio di Lure.
