Sono tra le strutture per produrre energia più utilizzate e più antiche al mondo. Complice anche la letteratura, esercitano da sempre grande fascino: sono i mulini a vento. Dove si trovano i più antichi? In questo paese ne fanno ancora uso.
Quando parliamo di mulini a vento pensiamo immediatamente al mitico Don Chisciotte de la Mancia, che nel romanzo di Miguel de Cervantes li combatteva coraggiosamente. La storia dei mulini è però molto più antica e affonda le sue radici nella Persia di 3000 anni prima di Cristo. Si sono poi diffusi nel resto del mondo con alterne fortune: in Olanda sono praticamente un simbolo. Sapete però dove si trovano i più antichi?
Dove si trovano i più antichi mulini a vento?
Secondo gli storici i primi esempi di mulini a vento si rintracciano in Persia, quando venivano utilizzati tra le altre cose per produrre farina. Un esempio di mulino nato per produrre energia è datato nel I secolo d.C. ad opera dell’ingegnere Erone di Alessandria.
Nel Mar Mediterraneo si diffuse ad un certo punto il mulino fenicio, tuttora visibile in Italia a Borgo Verezzi. Insomma questa struttura riappare di continuo nella nostra storia, importantissimo strumento per la produzione di energia. Ad oggi, l’Olanda ne detiene il primato in quanto ad esemplari, eppure i più antichi mulini a vento si trovano altrove.
Dobbiamo arrivare infatti fino in Iran e precisamente a Nashtifan, piccolo comune nordoccidentale, situato a poca distanza dal confine afgano. Questo luogo, contraddistinto da un clima piuttosto arido, è scosso però da forti raffiche di vento.
Mulini a vento, in questo paese ne fanno ancora uso
Innanzitutto è bene sottolineare che a Nashtifan i mulini sono diversi da quelli che abitualmente conosciamo. Sono più strutture fatte in creta, legno e paglia, e si trovano in una disposizione rialzata rispetto al resto del villaggio.
Questo perché avevano anche una funzione protettiva delle case del villaggio. Il nome Nashtifan anticamente ‘Nish Toofan‘, significa letteralmente tempesta. Questo ci lascia immaginare che tipo di raffiche gli abitanti del luogo fossero costretti ad affrontare.
Si resero però conto di poter sfruttare i venti a loro vantaggio per alimentare le macine dei mulini per la macinatura dei cereali, un prodotto non facile da reperire in quella zona considerato il clima non proprio favorevole.
Si ritiene la loro costruzione risalga all’era del regno Safavide. E nonostante siano strutture antichissime, in Iran vengono ancora utilizzate.
I mulini rischiano di scomparire?
Attualmente a Nashtifan è possibile trovare i resti di 40 mulini a vento. Molti di questi sono stati attentamente ristrutturati e vengono tuttora utilizzati per la macinatura e conservazione. Non solo, perché a sud della cittadina si trovano anche dei mulini ad acqua, che venivano usati per sfruttare anticamente le correnti dei fiumi. Questi invece sono in disuso.
In molti però mostrano preoccupazione circa il destino futuro di questi antichi mulini. Hanno resistito al tempo, all’usura e anche all’avvicendarsi di tecnologie più avanzate, ma potrebbero non resistere all’uomo.
Ad oggi infatti manca la manovalanza adeguata al mantenimento in buono stato di queste strutture. Nel villaggio di Nasthifan, sembra incredibile, la manutenzione dei mulini è tutta nelle mani del signor Ali Muhammad Etebari. L’anziano guardiano pare essere l’unico detentore della conoscenza dei mulini e del loro corretto ciclo manutentivo.
Una tradizione che pare si sia tramandata all’interno della sua famiglia e che però nessuno al momento pare aver raccolto. Il resto della popolazione del luogo non sembra essere interessata ad un passaggio del testimone, tantomeno appare preoccupata che i mulini possano sparire col Signor Etebari. Cosa accadrà? Dopo millenni sta per giungere la fina dell’era dei mulini più antichi al mondo? Sarà la storia a dircelo.