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Divieti in aereo: servirebbero solo a tranquillizzare i passeggeri

hostess

E’ di qualche giorno fa la notizia della safety dance in aereo, con hostess e steward che ballano divertiti per spiegare ai passeggeri le norme di sicurezza a bordo. Ebbene, aprite le orecchie: secondo una ricerca americana, i divieti in aereo sarebbero solo un placebo per tenere calmi i passeggeri.

Un’inchiesta del settimanale usa Weekly Standard, infatti, ha sottolineato come alcune restrizioni in vigore sui voli di compagnie aeree americane, sarebbero perfettamente e totalmente inutili. Il loro scopo non è tanto quello di aumentare concretamente il livello di sicurezza a bordo: semmai agiscono sui meccanismi di rassicurazione psicologica che aiutano i passeggeri a sentirsi sicuri, tranquilli e sereni durante il volo. Un esempio? Se sotto la giurisdizione inglese è permesso lasciare il cellulare acceso, con buona pace per tutti quelli che odiano sentirsi circondati da suonerie polifoniche a volumi altissimi, su quelli americani vige il divieto. Così come, secondo il regolamento della Federal Aviation Administration (FAA), i viaggiatori sono obbligati a mantenere lo schienale in posizione eretta durante la fase di decollo e atterraggio: come a dire, si può salire a bordo ubriachi, ma guai a reclinare il sedile! Secondo gli esperti della FAA, tutte queste regole apparentemente senza senso, avrebbero invece una forte valenza di rassicurazione psicologica nei confronti di chi deve affrontare un volo. Rischiate una multa di oltre 1000 dollari se venite beccati con la cintura di sicurezza slacciata oppure la borsa tra i piedi anzichè nell’apposito spazio durante i momenti di emergenza, ovvero non quando l’aereo sta precipitando e a nessuno verrebbe in mente di controllarvi, semplicemente quando si accende la famosa lucina rossa sopra il sedile. Una regola che può avere un certo senso in economy class, dove in caso di emergenza avere intralci tra i piedi anche solo di un paio di centimetri può fare la differenza: ma non si capisce perchè lo stesso dovrebbe valere in prima classe, dove lo spazio tra i sedili è molto più ampio. Eppure è proprio questo che vogliono i passeggeri, soprattutto quelli affetti da aeronausifobia, ovvero la paura di volare che colpisce una persona su due: avere un rigido codice di regole e regolette che danno la parvenza di avere tutto sotto controllo e di essere costantemente controllati dagli assistenti di volo, unici rappresentanti della sicurezza di bordo e quindi figure di riferimento. Il codice sulla sicurezza di bordo, in America, è stato redatto nel 1971 e aggiornato circa 20 anni dopo: da lì in poi nessuno l’ha più toccato per fare qualche modifica o aggiornamento, nonostante le statistiche dicano che sia più facile venire colpiti da un fulmine durante un temporale piuttosto che avere un incidente aereo. beh, consolatevi: avrete presto internet in aereo e un codice di regole vecchio di 40 anni!

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