Delfini, come fanno ad essere così veloci? Scoperto il loro segreto

I delfini sono bellissimi mammiferi che rallegrano le acque di tantissimi mari, adesso si è capito come mai sono così veloci.

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I delfini sono mammiferi che si muovono nell’acqua a grande velocità. Rallegrano i mari del mondo con le loro corse e le loro acrobazie. Sono tra i cetacei che più affascinano sia i bambini che gli adulti.

Tra i mammiferi marini sono sicuramente i più agili e i più veloci, nuotano addirittura a una velocità che raggiunge i 40 chilometri orari. I fattori che determinano la velocità sono diversi e dipendono dalla loro dimensione e dalla specie.

Il delphinus delphis che appartiene alla specie più comune è più veloce per esempio del delfino tursiope. Infatti i delfini più grandi tendono ad essere più lenti di quelli più piccoli. Per raggiungere queste velocità si spingono con la coda e sono in grado di notare mantenendo la stessa velocità per grandi distanze.

Un altro fattore che ne determina la velocità è l’ambiente. I delfini più sono liberi di nuotare più sono veloci. Negli spazi ristretti come, per esempio, gli acquari, ovviamente non può essere così.

I delfini, qual’è il segreto della loro velocità?

In un recente studio, pubblicato sulla rivista Journal of Turbolence è stato presentato il risultato della ricerca che spiega il motivo per cui i delfini così veloci. La loro forma affusolata sicuramente li avvantaggia in questo senso.

Il segreto della loro velocità sta nella loro pelle. Si è scoperto infatti che i delfini cambiano la pelle molto velocemente all’incirca ogni due ore. La desquamazione durante il nuoto riduce la formazione di vortici intorno al corpo e così anche la pressione dell’acqua sulla superficie della pelle, gli attriti ed anche le resistenze.

Il team di ricercatori che ha condotto questo studio, fa parte dell’Institute of Technology di Matsugasaki di Kyoto. Hanno riprodotto in dettaglio, in una simulazione, la pelle dei delfini e ne hanno osservato l’idrodinamica.

Hanno prelevato, senza creare danni, un pezzettino di strato corneo della pelle del delfino. Lo hanno poi osservato al microscopio e riprodotto usando pellicole composte da alcuni polimeri su una piastra ondulata.

Dolphins
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Il modello è stato poi utilizzato durante l’esperimento che ha portato ad ottenere alcuni risultati, grazie a una riproduzione modellistica, informatica e matematica di questa osservazione.

Una scoperta dagli importanti risvolti

Si tratta di una ricerca molto importante, come ha spiegato il team che se né occupato, perché ci potrebbero essere interessanti sviluppi nel campo della progettazione nautica. E’ importante comprendere come i delfini riescano ad adattarsi, ad evolversi e a muoversi all’interno dell’acqua.

Si potrebbe arrivare a sviluppare una nuova tecnologia da utilizzare, poi, per la costruzione di barche, transatlantici e sottomarini e, cosa più importante, si baserebbe su soluzioni naturali.

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