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Siete appassionati di luoghi abbandonati e avete sentito parlare di Consonno: come arrivare e cosa vedere nella città fantasma custodita nel cuore della verdeggiante Brianza? Consonno, prima del 1960, era un tranquillo borgo immerso in un bosco, che all’improvviso è stato letteralmente raso al suolo, per fare posto a un futuristico (per l’epoca) cento commerciale, un centro divertimenti, un hotel, campi da gioco e molto altro ancora. L’imprenditore Mario Bagno, autore di questo surreale progetto, riuscì però soltanto parzialmente nella sua impresa. Ora di quel disegno futurista sono rimaste soltanto scarne rovine, che restituiscono al paesaggio un’atmosfera malinconica. Visitare Consonno è un’esperienza unica, che non dimenticherete facilmente: pronti a scoprire la storia di Consonno, cosa c’è da vedere e da fare?
Consonno: la storia maledetta di una città fantasma
La storia della città fantasma di Consonno è piuttosto articolata e molto interessante. Bisogna partire da molto lontano, per scoprirne l’origine, per l’esattezza dagli anni ’60. Consonno è una piccola frazione del Comune di Olginate, immersa nel verde della provincia di Lecco. Originariamente era un semplice borgo qualunque, poi venne trasformato in un’autentica Las Vegas della Brianza, grazie al progetto visionario ed eccentrico di un industriale, Mario Bagno. L’imprenditore acquistò l’immobiliare Consonno Brianza, che era in possesso di tutte le abitazioni del borgo, per poi radere completamente al suolo l’intero borgo: uniche eccezioni furono la chiesa di San Maurizio, la canonica e il piccolissimo cimitero, che vennero risparmiate alle ruspe. Tutti gli abitanti furono costretti ad abbandonare le proprie dimore e a trasferirsi altrove.
Il progetto ‘avvenieristico’ (per l’epoca) di Bagno prevedeva la realizzazione di un vero e proprio Paese del Balocchi per grandi e piccini: fece costruire un centro commerciale, sale gioco, sale da ballo, negozi, ristoranti, e persino un hotel, tutti incastonati in una spettacolare struttura arabeggiante con tanto di minareto (visibile ancora oggi). Un progetto architettonico che avrebbe stravolto completamente lo scenario di quella porzione di Brianza, dove la natura verdeggiante era arricchita soltanto dalla presenza di alcune graziose villette residenziali.
L’imprenditore Bagno avrebbe voluto costruire anche molto di più, come campi da pallacanestro, da calcio, da minigolf, un giardino zoologico e un circuito automobilistico, ma purtroppo (o per fortuna) queste idee rimasero soltanto sulla carta.
Consonno trasformata in Las Vegas della Brianza ebbe una vita estremamente breve, un autentico fuoco fatuo travolto da una forte frana che interruppe l’unica via di accesso al paese. Il passo da Paese dei Balocchi a Borgo Fantasma, fu incredibilmente rapido: a rivedere la storia del progetto di Bagno, sembra che la frana che ha travolto i dintorni di Consonno sia stata una sorta di maledizione, una condanna della Natura, che con la forza si è riappropriata del proprio territorio. Negli anni ’80 si tentò di trasformare l’Hotel Plaza in casa di ricovero, ma senza risultati. Nel 2007, un rave party illegale portò Consonno alla sua completa rovina. Oggi è frequentata principalmente da amanti della fotografia e nostalgici dei luoghi perduti, ma a viverci è soltanto una persona…
Consonno: cosa vedere nella città fantasma
Cosa vedere a Consonno? Come abbiamo raccontato poc’anzi, nella città fantasma più famosa della Lombardia, non è rimasto molto: se siete alla ricerca di locali operativi, negozi, giostre accessibili, non è il posto che fa per voi. Consonno è perfetta se siete amanti dei luoghi abbandonati (ecco i migliori della Lombardia), se amate fotografare lo spettro di luoghi un tempo gloriosi (la parte del Minareto e dei negozi sottostanti è la più suggestiva), ma è anche un luogo interessante per chi vuol trascorrere un pomeriggio alternativo, immersi nella Brianza, godendo di un panorama spettacolare.
Ultimamente poi, Consonno sembra vivere una modesta rinascita: gli ex abitanti del paese infatti, insieme ai loro figli, hanno creato l’Associazione ‘Amici di Consonno’, con l’obiettivo di riportare in vita questo borgo ormai da troppo tempo abbandonato. Ogni domenica, Consonno si anima: da Pasquetta a ottobre, il punto di ritrovo è al bar ‘La Spinada’, che ha preso il posto della vecchia tavola calda detta ‘Il Ristorantino’. A Consonno si svolgono numerosi appuntamenti ultimamente: il 3-4 settembre, ha ospitato la settima edizione dei ‘Campionati Mondiali di Nascondino’, il 23 ottobre è andata in scena la ‘Zombie in Consonno’, appuntamento organizzato dall’Associazione culturale I luoghi dell’abbandono. C’è spazio anche per le buone forchette, che possono godersi ‘La Burollata’, la festa delle castagne.
Consonno: come arrivare nella città fantasma
Come arrivare a Consonno, la città fantasma custodita nel cuore della Brianza? Ci sono essenzialmente due strade per raggiungerla: da Olginate e da Villa Vergano. Vediamo tutti i dettagli.
DA OLGINATE
L’accesso da Olginate è possibile a piedi e in bicicletta, quando la sbarra di accesso al paese è chiusa. Quando è aperta invece, è possibile arrivare anche in auto. Per arrivare da questa strada è sufficiente imboccare da Olginate, via Belvedere, che è una traversa della vecchia Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga (oggi Provinciale 72): all’incrocio tra via Belvedere e la Provinciale c’è una rotatoria. Via Belvedere si trova sulla sinistra per chi proviene da Milano e sulla destra per chi arriva da Lecco. Fate attenzione, perché non troverete alcuna indicazione stradale per Consonno, ma solo un cartello riportante il nome della via.
DA VILLA VERGANO
C’è poi una strada che consente di arrivare molto vicino a Consonno (distanza di 1 km) tutto l’anno. Sale dall’altra parte della collina: la deviazione per Consonno si trova nella località Villa Vergano di Galbiate. Chi proviene da Milano deve raggiungere Colle Brianza, mentre chi arriva da Lecco o Como deve recarsi a Galbiate.
Giunti a Colle Brianza da Milano, proseguite diritti lungo la Strada Provinciale 58, seguendo le indicazioni per Galbiate – Villa Vergano. Superato un tratto di bosco, alle prime case di Villa Vergano (a sinistra è visibile la chiesa), svoltare a destra in salita: c’è la freccia “Consonno” oltre all’indicazione per l’Azienda Agricola “Figina”.
Giunti a Galbiate da Lecco, proseguite in salita verso Sud, seguendo le indicazioni per Colle Brianza e Villa Vergano, imboccando la Strada Provinciale 58. Superata Bartesate, proseguite diritti sulla strada principale fino a Villa Vergano. Dopo una curva a S in salita, troverete sulla sinistra la deviazione per Consonno: svoltare a sinistra in salita. Imboccata la strada per Consonno, occorre procedere con attenzione, la strada è in salita a tratti ripida e stretta. Qui nel bosco troverete la stanga: se è chiusa dovrete parcheggiare la vostra auto in quel punto e non oltre (manca circa un chilometro al paese).