La via pedonale più lunga d’Italia è anche la seconda più lunga d’Europa. La sua storia è antica tanto quanto la città che la ospita. Ecco dove si trova.
La strada pedonale più lunga del mondo è la Cape Town (Sudafrica) – Magadan (Russia). Quella più lunga d’Europa è la Rue Sainte Catherine di Bordeaux, in Francia.
E in Italia invece, qual è la via pedonale più lunga? Se ve lo siete sempre chiesti, eccovi la risposta!
La via pedonale più lunga d’Italia: via Garibaldi
É lunga ben 963 metri ed è anche una delle vie dello shopping più amate dagli italiani. Parliamo di via Garibaldi, a Torino, il corso che il sabato soprattutto si riempie di giovani e di vita. Via Garibaldi è la strada pedonale più lunga d’Italia e la seconda in Europa.
La sua storia risale alla fondazione di Torino durante l’epoca romana. Ai tempi la strada costituiva il decumanus maximus della Julia Augusta Taurinorum, uno dei due assi principali dell’antica città romana.
Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, la via cambiò aspetto e anche nome, ma mantenne la sua funzione commerciale. I mercanti infatti attraversavano di continuo la città tanto che per un po’ la strada fu conosciuta come via Sant’Espedito, protettore dei mercanti.
Con il passare del tempo, intorno alla fine del Cinquecento prese il nome di Contrada Dora Grossa.
L’appellativo era dovuto al fatto che Emanuele Filiberto di Savoia ordinò nel 1573 di usare l’acqua dei canali della città per ripulire i vicoli. Venne quindi realizzato un nuovo canale lungo la via, uno dei più importanti della città. Doira infatti in piemontese significa ruscello.
Nell’arco dei secoli la strada è stata oggetto di molte modifiche. Nel Settecento il suo tracciato è stato allungato, nell’Ottocento il suolo fu lastricato e affiancato da marciapiedi (forse i più antichi del Continente) e nei secoli a venire i suoi cigli furono costellati da chiese e monumenti.
Per un breve periodo cambiò anche nome, Rue du Mont-Cenis, sotto l’occupazione napoleonica. Questo però fino al 1814 quando i Savoia tornarono in città e ripristinarono il nome Dora Grossa.
Solo con l’avvento dell’Unità d’Italia, infine, la via venne definitivamente intitolata a Giuseppe Garibaldi.
Dal 1979 la strada è completamente pedonale.
Via Garibaldi a Torino tra storia e curiosità
Oggi via Garibaldi collega piazza Castello con piazza Statuto ed è una delle più frequentate dai torinesi. Si tratta di una via che rappresenta un mix di passato e futuro. Ai suoi margini si trovano numerosi monumenti storici, chiese e attrazioni, ed è persino una delle prime strade cittadine a promuovere il servizio di Wi-Fi gratis.
Oltre ad essere la via del passeggio e dello shopping, via Garibaldi è anche il fulcro dell’antica storia di Torino.
Qui si trovano chiese che vale davvero la pena visitare come la Chiesa dei Santi Martiri, quella della Santissima Trinità e quella di San Dalmazzo. Non mancano nemmeno i palazzi storici come Palazzo Scaglia di Verrua e Palazzo Saluzzo Paesana. E neppure i misteri.
All’incrocio con via della Consolata, infatti, si trova una lastra in pietra che sembra nascondere qualcosa. In realtà in passato al posto di questa lastra vi era un vetro tramite il quale era possibile intravedere resti di un pezzo di storia di Torino. Con il tempo il vetro si opacizzò e per questo venne sostituito dalla pietra.
Ma cosa si trovava e si trova ancora lì sotto?
A essere celati sotto la superficie sono i resti di una delle cinte murarie di Torino fatta costruire da Emanuele Filiberto di Savoia nel XVI secolo, a poca distanza dalla prima porta della città Porta Segusina.
Delle quattro antiche porte romane oggi rimane visibile solo Porta Palatina, mai distrutta nonostante i progetti di espansione della città. É proprio all’interno del perimetro di queste antiche porte che è sorta la Torino che conosciamo oggi.
Se vi trovate a passeggiare su via Garibaldi, quindi, d’ora in poi fate caso a quella lastra di pietra che fino ad adesso sembrava starsene lì senza un apparente motivo. In realtà vi sta raccontando una storia.