Come andavano in vacanza i nostri nonni? La risposta potrebbe sorprenderti

Non tutti sanno che i nostri nonni avevano un mood di fare vacanza diversamente da quella che conosciamo noi. Ecco come si passavano i giorni di festa in passato.

Vecchia foto di ragazzi in vacanza
Vecchia foto di ragazzi in vacanza- viaggi.nanopress.it

Tutti quando noi, quando sentiamo la parola vacanza, pensiamo ad un viaggio e ad una destinazione che ci fa passare dei giorni lontano dal posto in cui viviamo e ci permette di fare esperienze diverse.

In particolar modo ci vengono nella nostra mente immagini di valigie pronte per essere imbarcate. Aerei treni o una macchina in moto che percorre molte miglia per arrivare a destinazione.

Vacanza: ecco come la vivevano i nostri nonni

Oggi, abbiamo la possibilità di pensare alla vacanza in questo modo. E di cercare una metà precisa dove trascorrere il tempo libero dal lavoro o un weekend senza immaginare un altro modo alternativo.

Eppure, fino a qualche tempo fa, la vacanza era immaginata in un modo completamente diverso. E solo a partire dal boom economico degli anni ’60 è stata immaginata nel modo in cui la intendiamo noi oggi.

A partire dagli anni ’20, si cominciarono a diffondere, in Italia, i primi cinema. E quasi tutti avevano nomi di luoghi esotici oppure di mete paradisiache come ad esempio Cinema Eden o Cinema Lux.

Vacanza: ecco come la viveno i nostri nonni
Cinema anni ’20 – viaggi,nanopress.it

Così, il sabato ci si organizzava e si andava a provare l’esperienza di vedere sul grande schermo una pellicola e di passare delle ore diversamente da come si faceva nella quotidianità.

Prima dell’avvento dei cinema, il passatempo del week end era quello di giocare a carte con degli amici o ascoltare, qualora si era in possesso, la radio. O in campagna riunirsi nelle stalle dove gli adulti si dilettavano in riparazioni di piccolo conto e le donne cucivano mentre gli anziani raccontavano storie ai più piccoli.

Nel 1925, il regime fascista, creò delle strutture per monopolizzare il tempo libero degli italiani e far in modo che grazie a degli angoli adatti per fare ginnastica, giocare a bocce e ristorarsi con del caffè, si potesse trascorrere il fine settimana in questo modo.

In quegli anni, tutti coloro che erano appartenenti alle organizzazioni fasciste, potevano utilizzare i treni che portavano le famiglie nelle località balneari per l’elioterapia, ossia la cura del sole, molto diffusa nelle colonie estive.

Il cambiamento del turismo nel corso degli anni

Soltanto nel secondo dopoguerra, grazie anche alla diffusione del liscio, si diffuse un turismo che portò molti italiani a scoprire la riviera romagnola grazie anche al boom del mercato automobilistico.

Grazie alla facilità degli spostamenti, a partire dagli anni ’50 ci fu un boom del turismo, in particolare sulla costa adriatica. E il benessere economico che poi venne negli anni ’60 permise ad ogni tipo di famiglia di avere un momento di relax durante l’estate.

Questo, era anche solo lo spostamento dalla propria residenza allo stabilimento balneare e cominciarono a crearsi i primi lidi. Dove per l’accesso era previsto un pagamento giornaliero o un abbonamento.

Successivamente, con grande fermento negli anni ’80, si diffusero anche le vacanze natalizie. Le cui mete preferite divennero Cortina, Sestriere e le Dolomiti già luoghi amatissimi dall’élite dagli anni ’30.

Vacanza: ecco come la viveno i nostri nonni
Donna in vacanza negli anni ’60 – viaggi.nanopress.it

Negli anni ’90, invece, grazie a dei viaggi low cost e all’apertura delle frontiere si cominciò a diffondere l’idea che le vacanze, non devono essere necessariamente durante i periodi di ferie o di festività.

Così, oggi, abbiamo modo di passare del tempo fuori dalla nostra città quando vogliamo. E partendo in qualsiasi luogo del mondo grazie alla modernità dei mezzi di trasporto che abbiamo a disposizione.

Per questo motivo, l’idea di vacanza è cambiata in pochi decenni. E se oggi noi intendiamo la partenza verso una meta lontana i nostri nonni, con questo termine, intendevano un momento in cui si evadeva dalla quotidianità. Anche rimanendo nella stessa città in cui si vive.

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