Una delle isole più affascinanti del mediterraneo, oltre ad offrire arte, storia e tradizioni secolari, ospita un “gioiello naturale” unico.
La Sicilia è una delle isole più belle del Mediterraneo. Una terra ricca di fascino di storia e di cultura e di tradizioni millenarie. Il suo territorio ospita un gioiello naturale unico, che ogni anno richiama migliaia di turisti.
Che si trova a passare la propria vacanza in Sicilia non può non visitare le Gole di Cavagrande. Una serie di canyon creati dalle acque del fiume Cassibile nel corso dei secoli. Un paesaggio che si estende per chilometri arricchito dalla natura che lo circonda.
All’interno di questo scenario incantato si presentano diverse piscine naturali create dalla potenza erosiva dell’acqua. Sono acque balneabili per cui i visitatori possono tuffarsi per un bagno rinfrescante.
Le sue acque sono cristalline e danno vita ad un paesaggio quasi fiabesco in perfetto contrasto con il verde della natura e le rocce dei canyon, che nei loro punti più profondi, raggiungono i 250 metri.
I Tre Sentieri da percorre in sicurezza
La riserva si estende per 2760 ettari toccando i comuni di Noto, Avola e Siracusa. Il parco vicino alla bellissima Siracusa offre un patrimonio archeologico molto interessante. Le sue grotte, le sue necropoli testimoniano l’antico passato dell’isola.
Molto interessante da visitare è infatti il complesso rupestre dei Dieri che risale al XI – IX secolo a.C. Gli abitanti della zona chiamano queste piscine naturali i laghetti di Avola.
È una zona ricca di sentieri che richiama ogni anno moltissimi appassionati di passeggiate nella natura. I sentieri percorribili, secondo l’ente gestore Azienda Foreste Demaniali Regione Sicilian,a sono tre.
Si tratta dei sentieri di “Scala Cruci”, il “Sentiero Carrubella” e di “Scala di Mastra Donna”. Il primo è il più utilizzato ed ha come punto di partenza il Belvedere di Avola antica. Percorrendolo si arriva ai laghetti.
Il Sentiero Carrubella è un percorso ad anello che si estende per circa 6 chilometri con un dislivello di circa 180 metri. Ed è su questo sentiero che, nella cava, si trova la Grotta dei Briganti.
La leggenda del luogo narra che un tempo qui si nascondevano i briganti siciliani. Aveva, anticamente, una funzione abitativa. Sembra risalire addirittura all’età del bronzo.
Reperti archeologici, testimonianza dei un antichissimo passato
Nel corso dei secoli venne utilizzata anche dai bizantini e dagli arabi. Questi ultimi la trasformarono in una conceria grazie alla presenza di acqua. È nella zona sud, invece, che si possono visitare grotte e cunicoli per oltre un chilometri.
Ed è proprio qui che si possono ammirare gli ipogei sepolcrali che risalgono all’XI secolo a.C. Sono conosciuti con il nome di Ddieri, un termine che deriva dall’arabo “dar” cioè casa.