Una storia fortunatamente a lieto fine. Un bimbo si perde nella foresta e il racconto del suo ritrovamento nasconde un dettaglio sorprendente. Vediamo insieme quale.
Uno dei peggiori incubi di un genitore stava diventando realtà nei giorni scorsi. Perdere le tracce del proprio figlio, uno spavento incredibile accaduto ad una famiglia del Michigan. Fortunatamente questa è una storia a lieto fine che rivela anche un curioso dettaglio. La racconta ai giornali la famiglia e lo stesso bambino, in seguito al suo incredibile ritrovamento. Ve la raccontiamo oggi.
Bimbo si perde nella foresta, ecco dove è accaduto
La storia incredibile è avvenuta in Michigan. La famiglia Niemi, originaria dell’Oregon, si trovava qualche giorno fa a campeggiare nella zona del Porcupine Mountains State Park.
Il Porcupine Mountains State Park, si trova nell’area dell’omonima piccola catena montuosa che attraversa le contee di contee di Ontonagon e Gogebic. Una bellissima distesa verde di latifoglie che si estende per circa 13.000 ettari.
Una zona amatissima dai turisti, in particolare la porzione che comprende il celebre “Lake of the clouds”. Il parco esiste sin dal 1945 a protezione di alcune delicate specie botaniche della foresta e dal 1972 grazie al Wilderness and Natural Areas Act, dispone anche di strutture ad hoc per l’accoglienza dei visitatori. Vi si rintracciano diversi percorsi escursionistici molto battuti, baite per il pernotto, aree campeggio e strutture ricettive per il noleggio di attrezzature per la pesca o per attraversare il lago.
Al suo interno si trova anche un comprensorio sciistico gestito dal Gogebic Community College.
Ed è in questa area, che nonostante le diverse strutture e la ricca presenza di visitatori che amano campeggiarvi, che il piccolo Nante Niemi, di 8 anni, si è smarrito. Colpa di una momentanea perdita di orientamento sembra. Il bambino si era leggermente allontanato dalla famiglia per cercare della legna, credendo di aver percorso poca distanza. Invece non è stato più in grado di ripercorrere la strada iniziale e nel tentativo di rintracciare i genitori, deve essersi allontanato ancora di più.
Un bimbo che si perde nella foresta ha immediatamente gettato nel panico non solo i Signori Niemi, ma anche diversi altri campeggiatori e le autorità. Sono iniziate pertanto immediatamente le ricerche, che hanno coinvolto una squadra di ben 150 persone.
La storia incredibile della sopravvivenza di Nante Niemi
La principale preoccupazione sia della famiglia che delle autorità era che in questo periodo con lo scioglimento della neve, il terreno del Porcupine Park è molto pericoloso, ricco di zone stagnanti.
Inoltre di notte fa ancora molto freddo ed il bambino avrebbe potuto non sopravvivere. Le autorità e i volontari accorsi in soccorso della famiglia Niemi hanno battuto i 13.000 ettari di parco anche tramite utilizzo di elicotteri.
Purtroppo con grande rammarico di tutti, le prime 24 ore di ricerche non hanno condotto a nulla, facendo temere il peggio. Sono servite ben 48 ore prima di rintracciare il piccolo Nante, nascostosi sotto un tronco per ripararsi dalle intemperie. Il bambino è stato davvero molto coraggioso ed intelligente.
Racconta lui stesso ai giornali che dopo il comprensibile iniziale smarrimento e terrore, ha cercato riparo sotto il tronco, quantomeno per cercare di ripararsi dal freddo. Con sé aveva da mangiare solo una barretta eppure in un guizzo di furbizia, forse dovuta anche al fatto che è abituato a campeggiare da quando era molto piccolo, è riuscito ad non disidratarsi. Come? Mangiando la neve ancora non sciolta, nella zona dove aveva trovato riparo.
Lui stesso nel percepire gli elicotteri ha cercato di rendersi riconoscibile agitando le braccia, fin quando non è stato individuato. I soccorritori sono rimasti sbalorditi dalla sua prontezza d’animo nonostante la giovane età. Intervistato dalla Abc, Nante ha spiegato che nonostante la terribile esperienza ama ancora campeggiare.
Cercherà di stare più attento in futuro. La famiglia nei giorni successivi ha poi organizzato un grande barbecue per ringraziare tutti i volontari, amici e polizia intervenuti nella ricerca.