Bike sharing a Milano: mancano i fondi

Bike sharing a Milano
Bike sharing a Milano

Il bike sharing a Milano batte cassa: il servizio di biciclette pubbliche a disposizione degli abbonati non ha più fondi e, in periodo di campagna elettorale, mentre il sindaco Moratti millanta un’ulteriore espansione, si ritrova ancora ben lontano dal raggiungimento dell’obiettivo della fase 2.

Girare Milano in bicicletta non è per niente facile, ma poter contare su un servizio di noleggio biciclette potrebbe essere il primo passo verso un’apertura ai mezzi pubblici, al verde, alle piste ciclabili e alla promozione della bicicletta.

Prima delle elezioni amministrative – che decideranno chi sarà il prossimo sindaco di Milano – guarda caso verranno installate 32 delle 100 nuove stazioni previste di bike sharing: non proprio il massimo per visitare Milano su due ruote, ma ci tocca accontentarci.

Essendo una ciclista, da un lato approvo iniziative come il bikeMi, il servizio di bike sharing dell’ATM, l’azienda di trasporti milanese: dall’altro sono scettica nei confronti di un piano urbanistico di sviluppo che non tiene minimamente conto delle esigenze dei ciclisti. A Milano mancano piste ciclabili, il traffico in alcune zone è fuori controllo, molte vie, soprattutto del centro, hanno sanpietrini, rotaie dei tram e buche che rendono davvero difficile la vita su due ruote.

Senza contare che i vigili multano il ciclista che si permette – per avere salva la vita – di passare sui marciapiedi. Insomma, ben venga il bike sharing se può contribuire a creare una sensibilità in questo senso, ma non se viene utilizzato solo in campagna elettorale: a inizio mandato, la Moratti aveva promesso 5000 stazioni di bike sharing, ma al momento non abbiamo ancora raggiunto le 3650, obiettivo della fase 2 del progetto.

Il problema è che in cassa mancano i 3 milioni di euro necessari per continuare l’espansione del servizio: sul sito di BikeMi è possibile visualizzare le stazioni attualmente funzionanti così come l’elenco delle (poche) piste ciclabili di Milano. La situazione non è delle più incoraggianti: incrociamo le dita e speriamo che chiunque sia il prossimo sindaco eletto faccia qualcosa per semplificare la vita di noi ciclisti milanesi.

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