Bambino mentre passeggia in spiaggia fa una scoperta: risale 100 mila anni fa

Mentre passeggia in spiaggia fa una scoperta. Il protagonista è un bambino che ha scoperto qualcosa di 100 mila anni fa. Vediamo insieme oggi di cosa si tratta.

Bambino fa una scoperta
Bambino fa una scoperta – viaggi.nanopress.it

Pensate di uscire per una passeggiata al mare ed imbattervi in qualcosa che si rivela un importantissimo reperto storico. Questo è quanto accaduto ad un bambino pochi giorni fa, diventato ora protagonista in tutto il mondo di questo incredibile ritrovamento. L’ennesimo in questo 2023, che vede dei passi avanti nel mondo dell’archeologia e della paleontologia, ad opera di comuni cittadini dal grande senso civico. Scopriamo insieme di che si tratta.

Mentre passeggia in spiaggia fa una scoperta, di che si tratta?

Ci troviamo questa volta a Miramar, in Argentina. Una cittadina balneare di notevole bellezza e molto amata sia dai residenti che dai turisti. Non a caso è una delle città termali più gettonate del paese.

Rinomata anche per il suo patrimonio storico. Negli anni paleontologi di tutto il mondo, hanno recuperato reperti incredibili sotto la sua superficie. Testimonianze di un mondo scomparso che ancora oggi attira l’attenzione di numerosi studiosi.

mentre-passeggia-in-spiaggia-fa-una-scoperta
Mentre passeggia in spiaggia fa una scoperta – viaggi.nanopress.it

E torna a far parlare di sé in questi giorni grazie ad una storia incredibile. Mentre passeggia in spiaggia fa una scoperta davvero inaspettata. La storia è quella di un bimbo di appena 8 anni. Bruno Gonzalez, questo il suo nome, era in spiaggia insieme ai genitori. E passeggiando ha rilevato qualcosa di insolito nel terreno. Allertati immediatamente i genitori, è diventato protagonista di una scoperta raccontata al resto del mondo dalla Telam, l’agenzia di stampa statale.

Naturalmente parliamo di un reperto che risale a circa 100.000 anni fa. Parliamo di un animale preistorico di dimensioni incredibili.

Il ritrovamento dei resti fossili di Scelidotherium

Il piccolo Bruno si trovava in spiaggia, quando nei pressi di un burrone ha identificato degli strani fossili provenienti dal terreno. Barbara e Alvaro Lugones, i genitori del piccolo, hanno immediatamente avvisato le autorità.

Ad intervenire tempestivamente sono gli esperti del Laboratorio di Paleontologia del Museo di Scienze Naturali di Miramar. I tecnici si sono immediatamente resi conto dell’importanza di quanto rilevato dal piccolo. Eseguendo immediatamente le prime analisi hanno potuto stabilire che i resti appartengono ad uno Scelidotherium.

fossili-di-scelidotherium
Fossili di Scelidotherium – viaggi.nanopress.it

Si tratta di un esemplare preistorico vissuto almeno 100.000 anni fa, ed estintosi durante l’era glaciale. Un bradipo gigantesco per capirci. Secondo i paleontologi, di questi esemplari il Sud America deve essere stato parecchio ricco. Si trattava di animali di dimensioni davvero incredibili.

Addirittura si stima potessero raggiungere i tre metri di altezza, per una tonnellata di peso. Le autorità statale di Miramar, lodano moltissimo la famiglia Gonzalez per la prontezza di spirito. Chiunque altro avrebbe cercato di rimuovere da solo i fossili, ma questa famiglia ha intuito immediatamente la preziosità e preferito non toccare nulla per non compromettere le ricerche successive.

La zona del recupero dei fossili

Questa inaspettata scoperta del piccolo Bruno, avviene in una zona dove si trova un torrente, chiamata Whaling. In passato qui è stato ritrovato anche il fossile di una Desmodus Draculae.

Si tratta di una specie vissuta nel Pleistocene, un antesignano del pipistrello che i paleontologi hanno soprannominato “vampiro gigante”. La mandibola di questo esemplare ritrovato a Whaling, ebbe anni fa una risonanza mondiale.

I fossili di bradipo gigante invece sono principalmente riferiti ai suoi resti pelvici, e alla coda. Anche in questo caso deve aver misurato all’incirca tre metri.

Secondo gli esperti, nonostante le dimensioni, lo Scelidotherium non è nemmeno la più grande delle specie di bradipi anzi. In generale comunque si trattava di un erbivoro dotato di grandi artigli, un eccezionale scavatore. Era in grado di ricavare enormi caverne per nascondere il cibo, rifugiarsi e proteggere i piccoli della sua specie.

bruno-gonzalez
Bruno Gonzalez – viaggi.nanopress.it

Il piccolo Bruno Gonzalez intervistato dalla stampa locale, si è detto entusiasta. I resti da lui recuperati, sono stati analizzati e sottoposti a diverse tecniche per una corretta conservazione. Ad occuparsene il team della Félix de Azara Natural History Foundation, insieme al laboratorio di Anatomia Comparata ed Evoluzione dei Vertebrati.

Attualmente quanto ritrovato è stato ricostruito e conservato in una sezione del Museo di Scienze naturali di Miramar, per poter essere visitato da tutti.

Impostazioni privacy