Alcuni archeologi hanno fatto un scoperta sorprendente. Credevano si trattasse di una semplice grotta ma, in realtà, non era così. Vediamo cosa hanno trovato.
La scoperta sorprendente da parte degli archeologi è stata condotta in Africa, precisamente poco lontano da Addis Abbeba.
La scoperta degli archeologi
La storia che stiamo per raccontarti oggi arriva dall’Africa. Proprio nel continente africano, infatti, venne fatta una scoperta che poi ha cambiato tutto il resto. Si tratta, infatti di una scoperta accidentale di un’antica struttura. La zona dove è stata fatta la scoperta è rappresentata dalle montagne africane. Lì, un gruppo di archeologi ha scoperto una struttura insolita, parzialmente nascosta e mai vista prima di allora, all’interno di una grotta.
Furono necessari 10 giorni di ricerche affinché gli archeologi potessero scoprire che, in realtà, la costruzione altro non era che una fabbrica di armi. Un’officina di almeno 1,2 milioni di anni. Il sito archeologico ha preso il nome di Melka Kunture. Esso è localizzato a circa 50 chilometri di distanza da Addis Abbeba, capitale dell’Etiopia. Il sito si trova dalla parte opposta di Melka Wash, un’altra importante area archeologica.
La grotta con le armi era situata alle spalle del passaggio principale e appariva come un complesso sistema di suddivisione in più zone destinate alle diverse produzioni. Sono state 578 le asce scoperte in un’unica nicchia. Le asce erano state realizzate in ossidiana, erano tutte state realizzate con la stessa fattura. La datazione precisa è stata possibile grazie al radiocarbonio del materiale. Grazie a questo sistema, è stato possibile risalire a 1,2 milioni di anni fa.
Perché si è trattato di una scoperta unica
La scoperta delle lance di ossidiana ha scardinato la convinzione che l’ossidiana non era stata lavorata se non nell’epoca della pietra media. La grotta, scavo dopo scavo, si rivelò essere un vero e proprio centro di produzione, con una catena di montaggio che funzionò per tantissimo tempo.
Gli scavi stanno continuando poiché gli archeologi intendono continuare a scoprire molto di più circa la catena di montaggio molto particolare risalente all’antichità. In particolare, vogliono verificare se ci sono altri centri di produzione simili a questo delle asce in ossidiana. A questo scopo, l’area è già stata recintata.
Fatto sta che ci sono tanti misteri sulla terra e probabilmente noi umani non abbiamo le risorse valide per poterle svelare tutte.