Aerei in orario o addirittura in anticipo? E’ vero ma c’è un trucco

Aereo puntuale

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Sono molti i frequent flyer che ultimamente hanno riscontrato un insolito fatto: gli aerei arrivano in orario o addirittura in anticipo. Qual è il motivo di questa ‘anomalia’? Apparentemente può sembrare un fatto positivo, in realtà l’improvviso rigore dei voli nasconde un segreto.

Già nel 2013, il quotidiano americano Usa Today aveva trovato una risposta alla questione: ‘Hanno allungato i tempi di percorrenza sul tabellone’. In parole semplici vuol dire: è stato aumentato nel corso degli anni il tempo necessario per collegare due aeroporti. Tutto questo, a dispetto dei moderni velivoli, molto più efficienti e tecnologicamente avanti rispetto solo a qualche anno fa.

Oggi invece è Oag, una società inglese di monitoraggio del settore, che conferma questo meccanismo a livello mondiale.

Per giungere a questa conclusione, sono stati presi in esame centinaia di voli appartenenti a compagnie differenti, nel periodo gennaio-novembre 2015, e sono stati confrontati tra loro a partire dal 1996.

L’evidenza schiacciante è che tutti i collegamenti hanno subito aumenti di tempo in media di 15-30 minuti, in alcuni casi addirittura di 75-80, anche se poi in concreto gli aerei hanno impiegato il reale tempo di percorrenza per quella tratta.

Il motivo di quest’operazione? E’ un modo per le società aeree di tutelarsi: se un aereo arriva in anticipo, migliora di conseguenza la puntualità generale dell’intera compagnia, un parametro chiave per l’utente che deve scegliere con chi volare; mentre se malauguratamente dovesse arrivare in ritardo, in realtà sarebbe ancora dentro l’orario previsto dal biglietto. Ed ecco che vanno a diminuire sensibilmente i giudizi negativi sul web.

Un esempio?

La tratta New York – Los Angeles, nel 1995 sul tabellone aveva una durata di circa 5 ore e 52 minuti. Nel 1996 è diventata di 5 ore e 58 minuti. Nel 2012 è passata a 6 ore e 6 minuti. Quest’anno segna un tempo di 6 ore e 25 minuti. Trentatré minuti in più.

Al di là dell’evidenza inconfutabile di questa strategia, è importante sottolineare che non si tratta di nulla di illegale. Alcuni esperti hanno infatti spiegato al Corriere della Sera che ‘le compagnie non possono molto sugli orari di partenza, sono vincolati dagli «slot» assegnati, ma decidono sul tempo di arrivo’.

Diverse low cost, inoltre, hanno sottolineato che i calcoli loro li effettuano ‘considerando il momento in cui l’aereo apre il portellone per far scendere i passeggeri, non quando tocca la pista’. Altre compagnie ancora ammettono che i loro aerei volano più lentamente, ma per una questione ambientale: ‘In questo modo i velivoli hanno meno necessità di portare i motori al massimo e quindi inquinano di meno’.

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