A Trento gallerie autostradali trasformate in gallerie d’arte

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A Trento, nella zona di Piedicastello, due tunnel autostradali dismessi sono stati trasformati in gallerie d’arte. E il progetto è piaciuto moltissimo ad appassionati di arte e architettura contemporanea. L’idea è nata nel 2007 con l’intento di riutilizzare e valorizzare spazi caduti in disuso.

La prima apertura, anche se provvisoria, avvenne il 19 agosto del 2008, con la mostra I trentini e la Grande Guerra, l’idea piacque molto e durante l’anno successivo proseguì il periodo di rodaggio e furono eseguiti i lavori di ristrutturazione.
Il 5 dicembre 2009 le Gallerie sono state aperte definitivamente con l’ambizione di diventare uno spazio permanente. A gestirle è la Fondazione Museo storico del Trentino, ma più che un vero e proprio museo si tratta di uno spazio laboratorio dove si sperimentano nuovi approcci alla storia e alla memoria.
Seimila metri quadrati suddivisi in due tunnel: uno di colore bianco e l’altro nero.
La Galleria bianca è caratterizzata da una mostra introduttiva sull’invenzione del territorio, un primo approccio al Trentino e alla sua storia. Propone inoltre spazi destinati alla didattica, alla formazione e all’approfondimento, oltre ad uno spazio riservato ad eventi temporanei.
Nella Galleria nera si sviluppa invece l’Abecedario del Trentino insieme al racconto soggettivo di testimoni e alla selezione di oggetti scelti per rappresentare la regione e le sue tradizioni. Contenuti che però varieranno nel tempo, per dare spazio anche ad altre testimonianze.
Da Trento l’idea è approdata oltreoceano. La Columbia University ha dedicato proprio in questi giorni un seminario alle gallerie di Piedicastello con l’intervento dei rappresentanti della Fondazione Museo Storico del Trentino.
Il senso del progetto, infatti, affascina New York, dove esempi di riutilizzo creativo non mancano, a partire dalla Highline, la linea ferroviaria in disuso trasformata in parco urbano.

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