Lavoro in agenzia di viaggio: le richieste più assurde dei clienti

Chihuahua in vacanza
Chihuahua in vacanza

Di certo, nell’ansia per la programmazione di una vacanza, sono moltissime le richieste curiose che gli agenti di viaggio si sono sentiti domandare nel corso della carriera: il lavoro in agenzia di viaggio non è per niente un lavoro noioso! Vediamo insieme alcune delle richieste più strane fatte da altrettanto strani viaggiatori.

Dopo anni di onorata carriera chi lavora in un’agenzia viaggi ha ben imparato a nascondere il sorriso, che spesso rischia di accendersi in risata isterica, sotto (spesso malcelati) discreti baffi.

Il cliente, infatti, talvolta si presenta all’agente di viaggio pretendendo la risoluzione di condizioni, essenziali per la sua ottica, ma al limite dell’assurdo per l’agenzia che tenta affannosamente di organizzare una vacanza senza problemi di sorta e nel massimo del comfort.

Un agente di viaggio si è sentito rivolgere da un cliente in partenza per il Sud Africa la ben strana richiesta riguardo la possibilità di portare una sacca ematica contenente sangue (del cliente stesso). Per quale motivo? Da utilizzare in caso di incidente… le strade africane, è risaputo, sono pericolose.
Per inciso: l’agente di viaggio non ha potuto accontentare il signore, tuttavia il cliente è partito per la destinazione scelta tornando incolume.

Sposarsi a Las Vegas, ma in sostituzione del solito sacerdote un sosia del celebre Elvis che impersonifichi un rabbi, autorità religiosa ebraica. Del resto tutto può succedere a Las Vegas e dopo una serie di telefonate, l’abile agente di viaggio riuscì anche a trovare il Re del Rock ‘n’ Roll in versione kosher.

Prenotare una cabina su una nave, esattamente a fianco dell’ascensore. L’agente di viaggio in questo caso non ha potuto fare a meno di lasciarsi sfuggire un’occhiata perplessa. Ma il motivo è presto detto: la cliente talvolta ha l’abitudine di bere un po’ troppo e su una nave in questi casi l’unico modo per riconoscere la propria cabina è saperla vicino a un punto di riferimento inequivocabile.
La signora ha avuto la sua cabina a fianco dell’ascensore.

Un signore espresse il desiderio di andare in vacanza in Messico, a Chihuahua, con il suo Chihuahua, per permettere al cane di scoprire le sue radici culturali e storiche.
L’agente di viaggio, di New York, davanti alla stravagante richiesta ha mantenuto il sorriso comprensivo (ci chiediamo come possa esserci riuscito) e ha organizzato una vacanza canina, che permettesse all’amato Chihuahua l’opportunità di approfondire le sue origini.

Mal di stomaco in viaggio? Un signore, a causa complicazioni gastrointestinali, aveva reso nota all’agenzia di poter bere solo Gatorade. E, incredibile a dirsi, l’intraprendente agente di viaggio, di Richmond negli Stati Uniti, ha fatto in modo di imbarcare ben sei casse di Gatorade, oltre a far sì che che ogni bar e ristorante presenti sulla nave servissero Gatorade nel periodo della crociera del cliente.

E come dimenticare la richiesta di una tenda con aria condizionata e temperatura stabile durante un viaggio nel deserto del Sahara? Anche in questo caso, l’agente di viaggio, di New York City, riuscì a esaudire la richiesta, grazie a un generatore portatile.

Isolati casi americani impensabili in Europa? Effettivamente lo standard di attenzione verso la clientela negli Stati Uniti sembra altissimo, forse improponibile per noi abituati a ritardi, cancellazioni, errori e persino truffe.

Certo che si potrebbe riflettere, tra queste richieste spesso verso la comodità totale, dove vada a finire il senso del viaggio, quello autentico e che (dovrebbe) portare all’uscita dai luoghi sicuri e soliti della routine abitudinaria.

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