Sugli Appennini romagnoli vive un uomo da ben 15 anni, ha una tenda come casa e, intorno, un villaggio indiano.
Su un lato del Lago, Meco ha costruito un piccolo villaggio, secondo le tradizioni degli indiani d’America. La sua casa è una grande tenda, come quella dei nativi, chiamata tipì. All’interno ha una stufa in ghisa dell’ 800 e, come rivestimento esterno, le vele delle barche.
Resiste così a neve, acqua e vento. Lungo il sentiero dell’ovest c’è una sorgente che dona l’acqua. E poi il grottone, chiamato così dai contadini del posto cent’anni fa. Durante un’intervista Meco ha raccontato la sua storia ed il motivo che l’ha portato a cambiare vita.
E’ nato a Bagno di Romagna e nel suo passato era un assicuratore. Aveva uno studio commerciale ereditato dal padre alla sua morte. Lo condivideva con il fratello. Amministrava circa 50 condomini ed era bravo nel lavoro.
Ma la sua vita è cambiata completamente, quando si è trovato a perdere tutto ciò che aveva costruito. Una serie di eventi, negativi, ha sconvolto la sua esistenza e lo ha portato a cercare una nuova prospettiva per affrontare le situazioni.
La visione
La svolta è avvenuta quando ha vissuto un momento molto intimo con sé stesso. Si trovava in un bosco sul Lago di Iseo e nella solitudine ha sentito un impulso. Come una visione dei nativi americani, che gli hanno indicato come continuare a vivere.
In quell’istante tutto è cambiato. Ha lasciato il mondo del lavoro e, nel frattempo, chiedeva tutti i permessi per trasferirsi nel luogo in cui vive attualmente. Meco ha perso tutto, ma, nel frattempo, aveva già intrapreso un’altra strada.
Ottenne le licenze per gestire l’area classificata come ludica. Non ha mai lottato contro gli eventi, ma ha accettato ciò che arrivava, giorno dopo giorno, trovando in sé le risposte. Da molti anni si occupa del villaggio ed accoglie chiunque sia attratto dalla cultura dei nativi d’America.
Racconta storie e propone attività, soprattutto per i bambini. L’accesso è libero, ma chi vuole può lasciare un’offerta. Meco vive di doni, quando manca qualcosa è certo che prima o poi arriverà. Nel villaggio c’è un’altra tenda, che serve per gli incontri.
Casa del Coraggio
L’intento è quello di trasmettere quei valori riscoperti grazie alle culture degli indiani d’America, basati sulla condivisione. La casa del coraggio nel bosco, creata con tronchi e teli e rocce, è una prova per affrontare le paure.
E alla fine entrano tutti, anche i bambini, soli o in compagnia e questo è un modo per unire. Meco racconta di avere avuto molti dubbi, inizialmente, ma le sue sensazioni erano chiare, per cui ha proseguito per la sua strada lasciandoseli alle spalle.