Ancora oggi quando una donna è incita viene trattata come se avesse una malattia, anche piuttosto seria, visto che le vengono negate anche le cose più semplici, e tutto con l’idea di preservare la futura mamma e il suo bambino. A fronte di credenze popolari che sono assai difficili da debellare, le donne in stato interessante, salvo situazioni estremamente particolari accertate e dichiarate da medico specialistico, sono in grado di fare tutto… o quasi.
In un periodo nel quale le partenze sono all’ordine del giorno, dubbi, più o meno legittimi, nascono anche sulla possibilità che la gestante possa viaggiare. Nonostante una regola di base che non sembra vietare quasi niente alle donne incinta, resta il fatto che occorre fare alcune considerazioni.
Viaggiare, sì o no durante la gravidanza
In tanti ritengono che i primi tre mesi di gravidanza vadano vissuti quasi con il fiato sospeso, nell’attesa che passino, come se una volta trascorso questo lasso temporale, il più fosse fatto. Gli esperti spiegano che nel primo trimestre, nonostante rappresenti il periodo nel quale si registra il maggior numero di aborti spontanei, è pur vero che non dipende da quello che una donna fa, ma piuttosto da quello che gli addetti ai lavori definiscono: ‘Una selezione naturale’. Diverso è viaggiare nell’ultimo trimestre, dove, invece, bisogna avere più accortezze in vista dell’imminente parto.
Partenze in auto
La regola base vuole che la donna incinta non abbia problemi ad affrontare un viaggio in macchina, seppure con qualche pausa per sgranchirsi le gambe e fare la pipì. Così come l’idea secondo la quale non dovrebbe mettere la cintura è altrettanto errata. Anzi… deve mettere la cintura stando attenta che una stringa passi tra seno e pancia e l’altra poco sopra le gambe.
Viaggiare in moto
Gli spostamenti in moto o scooter vengono sconsigliati, ma soprattutto perché la donna si ritrova a fare i conti con vibrazioni che stimola le contrazioni dell’utero e anche perché è evidentemente più pericoloso che viaggiare in automobile.
Affrontare un volo aereo si può?
Sul viaggio in aereo occorre soffermarsi un attimo. Se si tratta di itinerari che non richiedono più di quattro ore di volo non ci sono problemi. Qualora il tempo richiesto fosse superiore allora occorrono delle accortezze. Intanto, secondo gli esperti, stare troppo tempo fermi aumenta il rischio di trombosi venosa, è opportuno pertanto indossare calze elastiche che aiutano la circolazione e magari sedere vicino al corridoio per sgranchire ogni tanto le gambe e raggiungere più facilmente il bagno. In casi particolari sarà il ginecologo a stabilire se sussiste l’eventuale pericolo di trombosi venosa profonda e decidere di somministrare alla gestante un anticoagulante prima e dopo il viaggio. Ma restano situazioni da valutare dagli esperti…
Importante, invece, verificare qual è la destinazione per essere sicuri che ci siano condizioni sanitarie adeguate e anche per evitare vaccini sconsigliati dal proprio medico.
In tanti si chiedono fino a che momento della gravidanza si può volare. Ebbene a parte quanto stabilito dal medico per la situazione specifica, ci sono regole da parte delle compagnie aeree, alcune stabiliscono il limite entro le 36 se4ttimane altre entro le 28 e a seguire chiedono l’esibizione di un certificato medico.