Una città circondata da 732 castelli: era l’ambizioso progetto immobiliare di uno dei Paesi più affascinanti del mondo. Ecco la sua storia.
Se sei un inguaribile romantico, allora ti sorprenderà sapere che al mondo esiste sul serio il villaggio delle favole, bello come quello dei racconti Disney.
Un po’ meno ti piacerà sapere, invece, che questo villaggio avrebbe dovuto essere una località di ville di lusso e che nel giro di pochissimo tempo è diventato un terribile flop.
É il 2014. Un gruppo di imprenditori edili turchi decidono di portare avanti un progetto tanto strambo quanto ambizioso con lo scopo di attirare persone benestanti dal Medio Oriente e dalla Russia e di convincerle a risiedere in Turchia.
Come? Costruendo una città unica nel suo genere, composta solo ed esclusivamente da ville di extra lusso dalla forma simile a quella di castelli con tanto di torri. E per di più, tutte uguali.
Qualcosa però va storto, e così questa città incompiuta, conosciuta come Burj Al Babas è oggi abbandonata.
L’immagine che dà di sé è tutt’altro che fiabesca, potremmo dire piuttosto spettrale e inquietante. Proprio per questo motivo, questo posto è diventato negli ultimi tempi un’attrattiva interessante per fotografi e appassionati di località abbandonate.
Nei primi anni 2000 il settore immobiliare turco è protagonista di un’impennata non indifferente, grazie anche alla crescita dal punto di vista economico della Turchia. Questo fenomeno di grande sviluppo spinge numerosi arabi e russi ricchi a costruire ville e residenze di lusso sull’Egeo o comunque sulle rive del mare a Istanbul.
É in questo contesto che i fratelli Mehmet Emin e Mezher Yerdelen, del Sarot Group, insieme al loro socio Bulent Yilmaz decidono di comprare terreni e iniziare a costruire un albergo di lusso per attirare stranieri benestanti.
Da qui, poi, la geniale idea di Yilmaz: edificare una città fatta da castelli. Per realizzare questo ambizioso progetto, da ben 170 milioni di euro, i tre valutano con cura l’area dove far sorgere la lussuosa città. E la trovano nei pressi di Mudurnu, a metà strada tra Istanbul e Ankara.
Il progetto originario, che avrebbe dovuto essere completato in quattro anni, prevedeva la costruzione di ben 732 ville-castello identiche tra loro e a tre piani ciascuna, tutte caratterizzate da elementi architettonici ispirati allo stile gotico, inglese e americano.
Tutte le ville di lusso dovevano poi essere dotate di riscaldamento a pavimento e una vasca a idromassaggio su ogni piano. Il resto degli ambienti, poteva essere personalizzato a piacere dell’acquirente.
Nei pressi delle ville, poi, sarebbero dovuti sorgere anche un centro commerciale, bagni turchi, cinema e impianti sportivi.
Nel 2018 ben 350 castelli erano già stati venduti ad abbienti arabi o russi. Gli altri, erano ancora in vendita a cifre che si aggiravano tra i 310 e i 420 mila euro.
Tutto sembrava andare per il meglio, se non che due anni dopo, a causa della crisi economica per il calo del prezzo del petrolio e dell’incertezza politica generale del clima della Turchia, la maggior parte degli investitori si tirò indietro. E ovviamente chiese indietro anche il denaro speso per l’acquisto dei castelli.
In seguito a questa triste storia e alla successiva bancarotta dei fratelli Yerdelen, il villaggio è stato definitivamente abbandonato insieme ai 580 castelli già costruiti che si trovano ancora lì, abbandonati a se stessi.
Nel recente 2020, questo villaggio eternamente in work in progress ha ispirato il regista Alexandre Humbert per il cortometraggio Sleeping Beauties.
Si tratta di una sorta di tour all’interno di questo complesso residenziale mai nato che mostra come sarebbe stato Burj Al Babas se mai avesse visto la luce.
Un magnifico resort dove ogni visitatore avrebbe pagato l’ingresso da €10 per passeggiare, fotografare e vivere la propria favola in una delle ville-castello di un villaggio degno delle fiabe Disney.
Purtroppo, però, l’immagine che oggi circola sui social di Burj Al Babas è quella di un villaggio da favola sì, ma fantasma, abbandonato già sul nascere dai suoi principi e principesse.
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