Un orso si aggira per le strade di questa regione italiana: ecco le segnalazioni

Scatta di nuovo “l’allerta orso” in Trentino, con allarmismi degli enti locali e precisazioni dalle associazioni animaliste.

orso avvistato a Malè
L’esemplare è stato avvistato intorno alle 2 di notte in centro abitato, durante una festa cittadina -viaggi.nanopress.it

 

Si aggira indisturbato di notte tra le strade di Malè, in provincia di Trento, scorrazzando in cerca di cibo e seminando il panico tra i residenti. Sta facendo il giro del web il video di un orso che, nella notte tra sabato 15 e domenica 16 giugno, si è addentrato nel centro abitato della cittadina del Trentino.

Un fenomeno piuttosto diffuso in Val di Sole e che già negli scorsi anni aveva fatto discutere, quando il runner Andrea Papi si era improvvisato fuori dai sentieri sicuri incontrando lungo la sua strada un esemplare femmina, che lo aggredì brutalmente nella frazione di Caldes. Tra stupori generali e allarmismi, l’episodio ha scatenato di nuovo una serie di polemiche tra chi vorrebbe una maggior tutela per questi animali e chi invece li ritiene una minaccia per l’uomo.

Scoppia l’allerta orsi: tra stereotipi e allarmismi ingiustificati

Scoppia di nuovo l’”allerta orsi”, un fenomeno che da un paio di anni divide l’Italia con una polemica che si è riaccesa nelle ultime ore. A Malè, nel Trentino, è stato avvistato infatti durante il weekend un orso che si aggirava indisturbato tra le vie del centro abitato. A darne notizia è stato il consigliere provinciale, Claudio Cia del Gruppo Misto, che ha posto l’attenzione sulla presenza dell’animale durante una festa cittadina. “C’era vita ovunque: musica dal vivo, bancarelle e tanti ragazzi per le strade” – è intervenuto il consigliere –“Ditelo agli animalisti da salotto: fuori dal suo habitat, l’orso è un pericolo, una potenza letale. Sotto la pelliccia morbida e il musetto simpatico, l’orso rimane un predatore feroce”.

In effetti da anni l’orso gode di una “caratterizzazione” che nulla ha a che vedere con gli stereotipi disneyani a cui siamo abituati. L’orso tendenzialmente è un animale innocuo se si trova nel suo habitat, fuori però è un rischio (non una minaccia) per l’incolumità delle persone, così come qualsiasi altro animale, dai parrocchetti dal collare, ai cinghiali fino ai gabbiani. La differenza è che un orso spaventa, in quanto di grande stazza, per cui ogni volta che c’è un avvistamento la reazione è quella di far scattare una “caccia al predatore pericoloso”. Le ragioni per cui, però, questo animale durante il weekend si trovasse non tra i boschi, ma tra le strade di una città, sono ancora più profonde e gravi.

Perché gli orsi compaiono nelle città?

Come spiegato nelle ultime ore anche da Massimo Vitturi, responsabile della Sezione animali selvatici della Lav, al Corriere della Sera, “L’orso non è un predatore, il problema è nella gestione dei rifiuti”. Sebbene ci siano differenze sostanziali nel comportamento dell’orso marsicano e quello del Trentino, l’orso tendenzialmente non aggredisce l’uomo, a meno che non sia quest’ultimo a trovarsi nel suo territorio, soprattutto se in presenza di cuccioli.

Spesso poi, la sua presenza è il risultato di una malagestione dei parchi e delle aree naturali in cui si trovano questi animali. Per limitare la riproduzione dell’orso e tutelare la biodiversità locale, a marzo 2024 è stata approvata in Trentino una legge provinciale che prevede sino a un massimo di 8 abbattimenti l’anno degli esemplari ritenuti “problematici”, legge che ha visto il parere positivo di Ispra.

Tra le ragioni a monte che però avrebbero complicato la gestione e tutela dell’orso nella Regione, per esempio, ci sarebbero dei rallentamenti nella mappatura di questi animali, in sensibile aumento: in totale nel report 2023 della provincia si contano 98 orsi censiti (nel 2021 erano 85), con 13 cucciolate e 22 piccoli, mentre 8 sono gli esemplari morti. È quindi in carico alla provincia controllare il fenomeno ed evitare che il numero di esemplari sia nei limiti accettabili per una convivenza equilibrata con l’uomo.

orso selvatico
Secondo l’Oipa, il Trentino dovrebbe adottare come modello di gestione dei parchi la strategia del Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise -viaggi.nanopress.it

 

Il discorso sulla biodiversità e la convivenza uomo-animale cambia infatti quando è l’orso che si avventura nel territorio urbano. Perché però tende a farlo? A monte di questo comportamento c’è il cambiamento climatico. Per l’orso diventa sempre più difficile procurarsi cibo e sostentamento e così, così come avviene per esempio coi cinghiali, si spinge fuori dal suo habitat per senso di sopravvivenza. Ad attirarlo, purtroppo, spesso sono i rifiuti lasciati a bordo strada o che tracimano dai cassonetti, tra cui si trovano a rovistare tanto gabbiani, ratti e cinghiali, così come animali che notoriamente non avremmo mai aspettato di trovarci. Per l’Oipa a questo punto, “La provincia di Trento dovrebbe guardare alla gestione nel Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise”, come spiegato a Repubblica.

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