Un borgo delle fiabe a pochi passi da Roma da visitare se ami la street art

Le facciate dei palazzi diventano libri da sfogliare, con i personaggi dei libri che più ami.

Sant’Angelo di Roccalvecce
Le facciate dei palazzi a Sant’Angelo di Roccalvecce diventano libri da sfogliare, con i personaggi dei libri che più ami -viaggi.nanopress.it

 

Immagina di camminare in un paese come se stessi sfogliando un libro. Ogni strada, palazzo o casa diventano capitoli, raccontano storie e ti accompagnano in un mondo fantastico che amavi da piccolo. Hai mai pensato che una città potesse essere un libro aperto? A Sant’Angelo di Roccalvecce, in provincia di Viterbo, tutto questo è possibile. Se ami la street art non puoi assolutamente mancare l’appuntamento con quest’angolo fiabesco.

Nel borgo delle fiabe a tema street art

Nell’incantevole e fiabesco borgo di Sant’Angelo di Roccalvecce, a pochi km da Viterbo, la città dei Papi, il tempo sembra essersi fermato e cristallizzarsi in un’atmosfera di una fiaba. E non è affatto un modo di dire. In questo piccolo borgo le fiabe hanno contribuito alla realizzazione di un vero e proprio miracolo, ovvero quello di salvare Sant’Angelo di Roccalvecce dall’abbandono e dal degrado.

Sant’Angelo di Roccalvecce
Il progetto nasce nel 2017 dall’idea dell’associazione Acas -viaggi.nanopress.it

 

Il primo dei murales, inaugurato il 27 novembre 2017 si trova nella piazza principale del paese, piazza Vittorio Emanuele, ed è dedicato al grande capolavoro dello scrittore inglese Lewis Carroll: Alice nel Paese delle Meraviglie.

È proprio nell’orologio del Bianconiglio, raffigurato su una delle case del paese, che compare un simbolo, quasi a suggellare e celebrare l’inizio di questo interessante ed insolito progetto. Sono esattamente le 11:27, che è 27 come il giorno e 11 come il mese, il mese di novembre per ricordare il punto di partenza il 27 novembre 2017, momento da cui tutto ha magicamente avuto origine.

La street art per salvare dall’abbandono dei luoghi

Il paese, di appena 100 abitanti (e tutti anziani!), è isolato e poco collegato al resto del territorio della Tuscia. Quindi prima che si facesse strada il suo successo era letteralmente destinato a diventare una città fantasma. L’iniziativa, nata dall’idea di riqualificare il borgo per riportare turisti, lavoro e quindi rinascita, nasce da un’idea di Gianluca Chiovelli, presidente dell’Associazione Culturale Associazione Culturale Arte e Spettacolo (Acas).

Nel 2016 Chiovelli ha deciso di fondare Acas, il cui ambizioso progetto è stato accolto favorevolmente non solo dai residenti ma anche dai comuni limitrofi che hanno compreso l’importanza di risollevare le sorti di un piccolo centro urbano poco conosciuto e ormai dimenticato. Il progetto è autofinanziato grazie all’associazione Acas e al prezioso contributo dei residenti, anche attraverso cene ed eventi.

Un racconto urbano al femminile

Sant’Angelo di Roccalvecce è quindi un autentico museo a cielo aperto dove la street art al femminile è la principale protagonista. Il Presidente dell’Acas, Chiovelli, ha voluto affidare questo delicato e importante compito a un team di artiste di strada.

Sant’Angelo di Roccalvecce
Il borgo ospita 100 persone, quasi tutti anziani che oggi convivono con migliaia di turisti -viaggi.nanopress.it

 

Il villaggio delle fiabe non merita questo titolo solo per gli spettacolari murales che ha realizzato, ma anche per il fatto straordinario di aver realizzato il sogno di riportare la vita in un luogo che rischiava di perderla: proprio come in un favola a lieto fine, qui il sogno dei residenti viene coronato e i visitatori rimangono incantati. Inizialmente, il nucleo principale del progetto consisteva in soli 12 murales e lo stesso numero di manufatti circa, tra cui installazioni, sculture, bassorilievi e mosaici, tutti raffiguranti fiabe, favole e personaggi di fantasia. Oggi molti altri murales ricoprono le case di Sant’Angelo di Roccalvecce, in un itinerario onirico di circa due ore. Naturalmente la durata della vostra passeggiata è variabile: dipende dal vostro ritmo ma soprattutto dalla vostra curiosità e voglia di cogliere i più piccoli dettagli delle singole opere in cui vi imbattete.

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