Una scoperta rara ed importante per il territorio in cui si trova. Trovato un tempio che risale all’epoca romana, a raccontarlo gli autori degli scavi. Scopriamo dove si trova.
Continuano senza sosta gli incredibili traguardi nel campo dell’archeologia in questo 2023. In diverse zone d’Europa e anche nel nostro paese, da inizio dell’anno sono state portate a termine diverse campagne di scavi, portando alla luce pregevoli risultati. Alcune scoperte fatte nell’ambito di ricerche in corso da diversi anni, altre spesso quasi “casuali” nel corso di scavi preventivi, propedeutici alla costruzione di nuove strutture. La scoperta di oggi proviene dall’Europa e sono gli stessi archeologi a parlarci della sua importanza.
Trovato tempio che risale all’epoca romana, dove?
Una notizia che arriva in questi giorni dopo alcuni scavi iniziati a marzo. Il team di archeologi era impegnato in un’esplorazione preventiva nella zona di un campo sportivo in seguito ai lavori precedenti che avevano demolito una pista ciclistica.
Ci troviamo in Belgio, nella città di Elewijt. Si tratta di una città a nord est di Bruxelles nel comune di Zemst. Negli anni ricerche storiche qui hanno evidenziato la nascita di questo luogo già al tempo degli antichi romani. Sembra infatti che dove si trova ora la città sorgesse un antico Vicus, collocabile temporalmente all’inizio del I secolo.
Inizialmente era solo un accampamento dell’esercito, successivamente integrato da un villaggio che venne poi distrutto nel II secolo da alcune popolazioni germaniche e poi ricostruito, continuando a rimanere attivo per diversi anni. Quella che è la moderna Elewijt praticamente sorge vicina a questo insediamento.
Nonostante la certezza che questa sia una zona di grande interesse archeologico, la maggior parte dei suoi reperti nascosti non sono ancora stati tutti ritrovati, almeno questa è l’opinione degli esperti. Pertanto la scoperta di questi giorni è un grande traguardo: delle tombe e anche un tempio dedicato a diverse divinità.
A guidare gli scavi l’archeologo Kylian Verhaevert che lavora con una società, Group Monument, che si occupa tra le altre cose di scavi preventivi. L’esperto racconta che nel momento delle operazioni preliminari in realtà il team era convinto avrebbe trovato solo un edificio risalente al medioevo. Ipotesi smentita quasi subito dai primi rilievi.
Gli scavi nella città di Elewijt, l’antico vicus romano
Nonostante gli scavi fossero già a buon punto da inizio marzo, Verhaevert può raccontarli nella totalità solo oggi. Il famoso edificio medievale che speravano di trovare esiste davvero: si tratta di una palazzina con pozzo. Eppure non è questo il ritrovamento più succoso, quanto quello di un tempio che risale all’epoca romana.
Il team di ricerca lo definisce quasi un “Pantheon” perché somiglia ad un tempio all’aperto. Lo considerano il reperto più importante perché rarissimo per la zona in cui si trova. Ne cercavano uno da decenni. Ora bisognerà stabilire se si tratti davvero di un tempio o magari anche di una tomba monumentale.
Ipotesi formulata sulla base degli altri reperti emersi in questo perimetro. In totale Group Monument ha rinvenuto anche dei fossati, tracce di insediamenti collocabili all’Età del Ferro, ma soprattutto un cimitero di origine romana. Una vera e propria Necropoli con ben 30 tombe. Quello che questi luoghi sacri hanno restituito è davvero un patrimonio storico incredibile.
La necropoli vicina al tempio che risale all’epoca romana
Secondo Verhaevert è il corredo funerario più ricco mai rinvenuto nel territorio delle Fiandre. Le tombe sono di tipo a incinerazione, molto diffuse in questa zona d’Europa.
L’incinerazione prevedeva la cremazione del defunto accompagnata dal sacrificio di un animale, e da un banchetto in omaggio anche alle divinità. Successivamente i resti erano inseriti in un’urna, inserita poi in una tomba in muratura. Spesso le necropoli presentavano anche delle aree apposite per questi riti, definite “ustrina”.
Nella necropoli di Elewijt ad emergere sono diversi vasi in ceramica, dei frammenti di vetro, anche una fibula (un’antica spilla) collocabile circa al II-III secolo.
Avendo ora un quadro preciso dell’area che naturalmente continuerà ad essere esplorata in maniera più dettagliata, gli studi si concentreranno sul santuario per sciogliere definitivamente il dubbio sulla sua reale origine.
Gli esperti sono concordi che potranno confermare questa prima ipotesi, sebbene l’idea che possa trattarsi di una tomba monumentale non è ancora stata abbandonata. Ne sapremo sicuramente di più nelle prossime settimane.