Trovati nel gesso liquido, risalgono a 1600 anni fa: è partita subito l’indagine

Durante degli scavi, gli archeologi hanno trovato qualcosa che risale a 1600 anni fa nel gesso liquido. Ecco di cosa si tratta.

Trovati nel gesso liquido
Trovati nel gesso liquido – viaggi.nanopress.it

Il passato, molto spesso, torna a farsi risentire grazie a delle scoperte che gli studiosi effettuano ogni giorno.

Questi archeologi, cercano di trovare in determinati scavi alcune testimonianze dei tempi che furono.

Riitrovati reperti risalenti a 1600 anni fa nel gesso liquido: ecco quali

Grazie alle scoperte archeologiche, abbiamo la possibilità di arricchire la conoscenza.

Questa riguarda popoli e tradizioni che hanno vissuto prima di noi.

Per questo, alcuni comuni finanziano spedizioni e investite grandi somme di denaro affinché vengano fatte delle scoperte sensazionali.

Tra le più ricercate, c’è la Tomba di Cleopatra che fino ad oggi, nonostante da oltre 20 anni si sta cercando di scovarla, non è stata ritrovata.

Gli archeologi dello York, negli ultimi giorni, hanno fatto una scoperta sensazionale risalente a tanto tempo fa.

Gli esperti, hanno ritrovato due adulti e un neonato morti e sepolti in una colata di gesso liquido.

Per comprendere questa pratica funeraria che risale a circa 1600 anni fa, gli esperti hanno utilizzato delle scansioni 3D.

L’usanza di gettare gesso liquido su corpi di adulti e neonati nelle tombe, risale all’epoca romana.

I corpi nel gesso liquido
I corpi nel gesso liquido – viaggi.nannopress.it

Grazie alle scansioni in 3D, i ricercatori hanno affermato di aver acquisito nuove informazioni su questa insolita pratica di sepoltura.

In particolare, hanno posto la loro attenzione su una coppia di adulti e un neonato racchiusi nel gesso liquido.

I tre, sembrano essere morti per disgrazia o malattia nelle stesse ore e il proseguirsi delle ricerche potrà dare maggiori dettagli su questa famiglia.

“Le immagini 3D ci permettono di assistere a una commovente tragedia familiare quasi 2000 anni dopo che si è verificata, ricordandoci non solo della fragilità di vita nell’antichità, ma anche la cura posta nella sepoltura di questo gruppo di persone”

Con queste parole, la Professoressa Maureen Carroll, docente di Archeologia Romana presso l’Università di York ha chiarito l’importanza di questi involucri di gesso.

Continuando, la donna, ha affermato che i contorni dei tre individui sono visibili ad occhio nudo.

Difficile è invece capire in che modo questi sono stati avvolti o com’erano vestiti prima della sepoltura.

Per questo, la tecnologia della scansione in 3D è molto importante e chiarisce molti dettagli che sarebbero rimasti nascosti.

La strana pratica funeraria

Le prime rivelazioni hanno che dei sudari i cui tessuti, sono di varia qualità e trama hanno avvolto questi corpi.

Per legare gli adulti sono presenti dei lacci mentre per il neonato hanno utilizzato fasce di stoffa.

Prima di seppellirli, i romani versavano del gesso liquido, sui corpi dei defunti per un motivo che ancora oggi gli studiosi non riescono a comprendere.

Trovati nel gesso liquido e risalgono a 1600 anni fa
Prof.ssa Maureen Carroll – viaggi.nanopress.it

Secondo alcuni archeologici questa pratica era riservata alle persone di alto rango e potrebbe essere un’alternativa alla mummificazione.

Questi tipi di ritrovamento hanno confermato tracce di resina e di tipi di elementi di varietà di piante e tessuti esotici.

Per questo, si presume che i defunti appartenessero ad un elevato rango di classe sociale.

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