Trova un bot del 1925, oggi vale un tesoro: quanto potrebbe intascare

Ha trovato un bot del 1925, che oggi vale davvero tanti soldi: un vero e proprio tesoro. Quanto potrebbe incassare nei fatti.

Bot del 1925
Trova un bot del 1925, oggi vale un tesoro: quanto potrebbe intascare (viaggi.nanopress.it)

Stava mettendo a posto delle cose, nella dimora di famiglia, quando, ad un certo punto, l’uomo ha trovato un bot del 1925 che – ai giorni nostri – vale davvero tantissimi soldi. Un vero e proprio tesoro lasciato, al tempo, dal nonno e che, nei fatti, potrebbe fruttargli una somma da capogiro. Scopriamo, dunque, insieme la storia di Andrea P.

Trova un bot del 1925 che potrebbe valere milioni di euro

Andrea P. stava mettendo a posto delle cose nel doppio fondo segreto di un armadio molto antico, presente all’interno della casa dei genitori, ubicata a Rovigo.

Tra le varie cianfrusaglie, era custodito un bot del 1925 che – ai giorni nostri – potrebbe valere milioni di euro; un vero e proprio tesoro sotterrato all’interno della casa familiare.

Soldi
Trova un bot del 1925, oggi vale un tesoro: quanto potrebbe intascare (viaggi.nanopress.it)

Non è detto, infatti, che tale titolo di credito possa avere lo stesso valore che deteneva gli inizi del 1900 e, pertanto, potrebbe rappresentare – in sostanza – anche solamente una prestigiosa collezione di numismatica.

Come potete leggere dall’immagine in evidenza, si tratta di un titolo di lire sei milioni al 5% netto, stilato nel 1925 a San Pier D’Arena, che al giorno d’oggi è uno dei comuni di Genova.

La storia dietro a titolo di credito

Il nonno di Andrea, ad ogni modo, era un bancario appartenente ad una famiglia nobile e facoltosa che viveva a Padova. Dopo la scoperta rinvenuta in casa, Andrea ha deciso di rivolgersi a Giustitalia, un’associazione che ha preso in considerazione per ottenere un’eventuale rimborso.

L’associazione stessa, infatti, sottolinea che la cifra presente sul bot del 1925 è molto alta anche per l’epoca in cui è stato redatto tale titolo di credito, in quanto, con questa quantità di denaro, era possibile acquistare diversi terreni edificabili, nonché varie ville.

Secondo chi è il consulente dell’associazione, inoltre, inoltre, tenendo in considerazione tutti gli interessi legali, la capitalizzazione, la rivalutazione e la data di emissione e quella del ritrovamento, questo titolo di credito potrebbe ad oggi valere ben 7 milioni di euro.

Per questo motivo Andrea ha deciso di affidarsi all’avvocato Francesco di Giovanni del Foro di Roma, specializzato in rimborsi dei titoli di Stato e dei buoni postali, in modo da poter recuperare la somma stimata. A questo punto, dunque, bisognerà capire come sarà trattato l’eventuale rimborso in base ai termini di decorrenza e di prescrizione.

Come fa a sapere Giustitalia, nel nostro Paese si stimano ben 10 milioni di titoli di credito antichi tra libretti bancari, bot, buoni postali e altri titoli di credito che non sono stati mai riscossi e che – nei fatti – possono essere ancora incassati.

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