TripAdvisor: le recensioni false hanno raggiunto livelli epidemici

Le recensioni false su Tripadvisor stanno diventando un problema
Le recensioni false su Tripadvisor stanno diventando un problema

[fotoda nome=”AP/LaPresse”]

Su TripAdvisor il problema delle recensioni false non è una novità, anzi probabilmente esiste sin dalla sua nascita, avvenuta nel 2000 da un’idea di Stephen Kaufer. Ma ultimamente le recensioni fasulle hanno raggiunto livelli epidemici, come riportato addirittura dal Times.

Per questo motivo l’agenzia britannica di controllo sulla pubblicità (ASA – Advertising Standard Authority) ha censurato TripAdvisor: il portale di viaggi più grande del mondo non può usare il claim “offers trusted advice from real travellers”, perché è molto probabile che sul sito ci siano recensioni non genuine.

Secondo l’ASA, TripAdvisor non può affermare di “offrire consigli affidabili da viaggiatori reali”, perché le recensioni vengono pubblicate senza nessun tipo di verifica. Quindi la possibilità di trovare recensioni false e fuorvianti è piuttosto concreta, magari scritte da un concorrente invidioso o da commentatori che non hanno mai messo piede in quella determinata struttura.

La denuncia è partita da due alberghi e da una compagnia chiamata KwikChex, specializzata nella gestione della reputazione online. L’ASA ha ascoltato le loro richieste e ha intimato TripAdvisor di togliere il claim sopracitato, sostenendo che è fuorviante. Un portavoce dell’azienda incriminata ha detto: “Confidiamo nel fatto che i 50 milioni di utenti, che arrivano sul nostro sito ogni mese, credano alle recensioni che leggono su TripAdvisor”.

Tuttavia già alcuni mesi fa il tribunale di Parigi aveva condannato TripAdvisor per pratiche commerciali sleali e ingannevoli. Il conflitto di interessi è dietro l’angolo, visto che l’azienda fa capo a Expedia, il colosso americano che vende viaggi e biglietti aerei. Ma la stessa cosa si può dire per gli altri siti di recensioni, come l’altrettanto famoso Booking. In Germania, la Stiftung Warentest (organizzazione indipendente per il controllo su prodotti e servizi) ha svolto un test sui principali siti di recensione e di prenotazione alberghiera, evidenziando come in quasi tutti sia possibile pubblicare recensioni ingannevoli.

Allora come comportarsi? Da un parte è vero che ci sono commentatori che vengono pagati per animare la community e proprietari di hotel che si scrivono recensioni favorevoli o pubblicano giudizi negativi nei confronti dei concorrenti. Però è anche vero che i viaggiatori più sgamati leggono decine di recensioni prima di prendere una decisione, non solo una o due. Quindi ci vuole un po’ di buon senso e soprattutto seguire il vecchio adagio “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”.
 
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