Scatta un nuovo aumento delle tariffe operato da Trenitalia sui treni regionali. L’incremento riguarda principalmente la Toscana: alla fine del 2011 la Giunta Regionale ha dovuto stabilire un aumento dei prezzi del 20% per i treni di corsa semplice a partire dal 1 febbraio. Questo, dichiarava il comunicato dalla Regione, per colmare il taglio di 400 milioni di euro operato al sistema di trasporti pubblici dal governo Berlusconi. Nel comunicato si legge inoltre che l’aumento è in linea a quello effettuato nei mesi precedenti da altre regioni, che va ben oltre il 25%.
Nello specifico: l’Emilia Romagna ha aumentato due volte del 10%, la Lombardia prima del 10 e poi del 12,5%, la Liguria addirittura del 25%. Traduciamolo in cifre con qualche esempio. La tratta Firenze-Pisa da €5.90 a €7.10, Milano-Genova è passata da €9.50 a €11.75, Milano-Verona da €10.45 a €11.30.
Questo in un panorama in cui si contesta sempre di più il disservizio e l’inefficienza di Trenitalia. La regione Liguria denuncia il servizio peggiore di tutta la penisola, con al contempo le tariffe più care: questa la dichiarazione fatta dall’associazione dei pendolari addossandone però la responsabilità alla Regione stessa accusandola di non concedere finanziamenti. Di contro, però la Regione Liguria, tramite l’assessore ai trasporti Enrico Vesco, ha fatto causa a Trenitalia per l’interruzione e la soppressione di varie corse causa il maltempo e il gelo che hanno bloccato il nord. Il disservizio, ritiene Vesco, è ingiustificato e dimostra l’inefficienza delle rete ferroviaria poiché l’ondata di maltempo era stata annunciata con largo anticipo.
Esemplare il caso dell’Intercity 615 Bologna-Taranto rimasto bloccato nei pressi di Forlì per sette ore, lasciando i passeggeri senza luce né riscaldamento. Da più parti, poi, si critica sempre lo stato di decadenza dei treni regionali: carenza di igiene, carrozze vecchie e non curate, insomma una situazione da terzo mondo. Senza contare la soppressione di numerose linee in favore dei treni ad alta velocità, i cui prezzi diventano sempre più inaccessibili. Ha fatto discutere lo spot di Frecciarossa, la parodia del quale è stata fatta anche dal comico Natalino Balasso. Ma forse c’è poco da ridere.
Foto da Flickr
Non ho parole. Un aumento del genere è assolutamente ingiustificato, visto il periodo di crisi e i disservizi con cui si trovano ad avere a che fare QUOTIDIANAMENTE i passeggeri di trenitalia. Spendessero meno per fare gli spot e usassero i soldi per migliorare il servizio. Poi se ne può riparlare…
Trenitalia è ormai una società completamente allo sbando, senza futuro. Pensate che ultimamente, e per ben due volte, le ragazze del loro stesso call center mi hanno caldamente SCONSIGLIATO di optare per due servizi che Trenitalia offre in pompa magna sul proprio sito: il biglietto elettronico per i treni regionali e interregionali (se rinunci al viaggio per un qualsiasi motivo, non puoi chiedere né il rimborso né cambiare la data, lo perdi e basta); l’invio dei biglietti a domicilio (nonostante la “modica” cifra aggiuntiva di 4,40 euro per le spese di spedizione, nella maggior parte dei casi il biglietto non arriva a destinazione. La tipa del call center mi ha letteralmente riso in faccia quando ha saputo che avevo scelto l’ozione invio a domicilio. Inoltre, una volta che il biglietto è tornato indietro, è considerato annullato: ti rimborsano ma ormai hai perso la prenotazione del treno desiderato). Vergogna, vergogna, vergogna!!!
Scandalosi.
Concordo con robibrooks
A me è successa una cosa simile a quella di robibrooks: ho acquistato un biglietto online per una tratta regionale ma ho dovuto rimandare il viaggio. Per non saper né leggere né scrivere ho comunque chiamato il numero a pagamento 89 20 21 per vedere se in qualche modo potevo ricevere un rimborso (il biglietto costava sui 10 € -adesso, con gli aumenti, costa anche di più!!- e, a mio modo di vedere 10 € son sempre 10 €, 20.000 lire, mica spiccioli!!) e l’operatrice al telefono, dopo avermi messo in attesa per andare chiedere lumi sul mio quesito a chi più erudito di lei, mi ha detto che, se fossi andata in biglietteria di persona prima della partenza del mio treno avrei potuto chiedere rimborso. Sono quindi andata fino in stazione (perdendo 1 ora e 30) ma mi son sentita dire dal bigliettaio che non era previsto nessun rimborso. Richiamo il numero 89 20 21 per chiedere spiegazioni (cornuta e mazziata no!) e un’altra operatrice mi dice l’esatto contrario della collega di prima aggiungendo che TRENITALIA SCONSIGLIA DI ACQUISTARE I BIGLIETTI ONLINE PERCHé HANNO TROPPE LIMITAZIONI. Ma ci siamo oppure no???? Offrono un servizio ma lo sconsigliano. Quindi scema io che ho acquistato un biglietto online?
Davvero, non ho parole. Per non parlare di questi ultimi rincari: i prezzi aumentano, ma il servizio è sempre uguale.
Dico solo : CHE SCHIFO!