Una scoperta che ha dell’incredibile è avvenuta negli abissi della Fossa delle Marianne, ad una profondità di più di otto mila metri. Nessuna creatura era mai stata avvistata a una profondità del genere.
Il luogo dov’è avvenuta la scoperta terrificante è la Fossa delle Marianne: si tratta della più profonda depressione oceanica in tutto il mondo che si trova nella zona nord-occidentale dell’Oceano Pacifico, a est delle isole Marianne, tra Giappone, Filippine e Nuova Guinea. Si tratta di una depressione oceanica che desta da sempre l’attenzione dei ricercatori i quali, proprio di recente, avevano organizzato una serie di spedizioni. La scoperta è avvenuta durante la quattordicesima (e ultima) spedizione subacquea.
Ma cosa è stato ritrovato? E perché si parla di record? Scopriamolo insieme.
Scoperta da record nella Fossa delle Marianne
Non era mai accaduto, finora, di ritrovare una creatura marina a una profondità tale da ritenere impossibile la sopravvivenza per qualsiasi animale. Di fatti, al di sotto dei 8.200 metri, si considera impossibile la vita di un pesce. Questo accade perché, a una tale profondità, l’animale marino non riesce a produrre gli osmoliti, le sostanze chimiche che aiutano le cellule del pesce a resistere alle alte pressioni.
I ricercatori hanno confermato che si tratta di un nuovo record: fino a questo evento, la profondità maggiore a cui un animale marino era stato osservato era di cinquecento metri in meno. La creatura ritrovata sembra essere un liparide, un pesce dal corpo trasparente che lascia intravedere tutti gli organi interni. Gli esperti hanno dichiarato che si tratta dell’unico pesce abissale in grado di vivere a tali profondità che sia mai stato avvistato sino ad oggi.
Non si hanno altre certezze in merito alle sue reali caratteristiche perché, il pesce, non si è avvicinato all’esca quindi, per gli studiosi, è stato impossibile esaminarlo in laboratorio. Si pensa comunque si tratti di un liparide dato che questo tipo di pesce è già stato ritrovato ad elevate profondità, in altri luoghi come nella Fossa di Kermadec (vicino alla Nuova Zelanda) e nella Fossa del Giappone.
Com’è fatto il liparide della Fossa delle Marianne
Trasparente, quasi etereo, sottile e lungo circa quindici centrimetri. I ricercatori sono riusciti a riprenderlo con una videocamera subacquea per quasi due minuti durante i quali, il liparide, agita le sue pinne alla ricerca di cibo: infatti, le pinne di questo pesce sono ricoperte di sensori gustativi. Un pesce come un altro, a prima vista. Invece è un pesce da record: l’unico in grado di vivere a profondità così elevate tra tutti i pesci esaminati finora.
Una spedizione senza lieto fine
I ricercatori sono stati stupiti e soddisfatti di osservare il pesce trasparente, per questo chiamato “pesce fantasma”: eppure, la loro soddisfazione non è stata completa. Niente lieto fine per la scienza dato che, i ricercatori, non sono riusciti a catturare il liparide così da poterlo esaminare in laboratorio e studiare le caratteristiche che lo rendono l’unico pesce in grado di sopravvivere a tali profondità abissali. Infatti, il liparide, si è lasciato riprendere dalla videocamera ma non si è avvicinato all’esca che avrebbe permesso agli esperti di prenderlo.