Il tempio di Tanah Lot, a Bali, è uno di quegli spettacoli che durante un viaggio entrano dentro e rimangono lì, impressi come in fotografia: perchè unico nel suo genere, molto scenografico. Per fare un paragone azzardato, potrebbe essere il corrispettivo orientale di Mont St Michel, in Francia.
Tanah Lot è un tempio indù, particolare che già di per sè è un’eccezione visto che l’Indonesia è un Paese a prevalenza musulmana: ma a Bali, lungo le coste dell’isola, ci sono molti templi indù, per lo più risalenti al XV e XVI secolo.
Una gita al tempio di Tanah Lot è un classico per tutti i turisti che vanno a Bali: se siete appassionati di fotografia, la cosa migliore è cercare di organizzare il vostro arrivo al tempio durante il tramonto, in modo da riprendere la costruzione con i colori del sole che cala sullo sfondo e, ovviamente, il mare.
Il tempio in realtà è famoso più per la location nella quale si trova che per la sua architettura: la costruzione, infatti, non è nulla di particolare. Ma il fatto che si trovi su uno scoglio staccato dalla riva e che per arrivarci occorra tener conto degli orari delle maree, fanno del tempio di Tanah Lot una particolarità.
Tanto che, per visitarlo, tocca rassegnarsi al fatto che probabilmente non sarete soli, al contrario scoprirete che molti altri turisti hanno avuto la vostra stessa brillante idea: con la conseguenza che troverete anche molti venditori di souvenir che cercheranno di convincervi a fare acquisti. Poco male, perchè lo spettacolo merita.
Tanah Lot significa ‘Terra del mare’ e in effetti mai nome fu più azzeccato: si trova vicino alla città di Tabanan, a 20 km da Denpasar, e la sua costruzione pare risalga al XV secolo da parte del monaco Nirartha. Secondo la leggenda, il monaco quando vide lo scoglio ne rimase incantato e ordinò ai pescatori di erigere un tempio in onore della divinità balinese del mare.
Il tempio divenne molto importante in passato e conserva tuttora un ruolo primario: fa parte dei Sette Templi del Mare che sorgono sulla costa balinese guardandosi l’un l’altro in una metaforica catena. Sempre secondo la leggenda, alla base del tempio di Tanah Lot ci sono dei serpenti marini che fanno la guardia.