Una specie pericolosa di cimice assassina è l’oggetto di nuovi studi scientifici che dimostrano che anche gli insetti sono capaci di manipolare e utilizzare gli oggetti per garantirsi la sopravvivenza.
Ogni essere vivente sin dalla comparsa della vita sulla Terra ha sempre avuto la necessità di ingegnarsi come meglio poteva per procacciarsi il cibo e di conseguenza sopravvivere.
Uomini e animali di ogni tipo hanno quindi, sin dalla loro apparizione sul pianeta, sviluppato capacità uniche che hanno permesso loro di portare avanti la specie ed evolversi. Tutto questo a discapito di tutti quegli individui che invece, per un motivo o per un altro, non sono riusciti a progredire.
Studi recenti hanno dimostrato che anche agli insetti appartiene questo tipo di istinto di sopravvivenza. In particolare, infatti, esiste una specie che addirittura è capace di tendere trappole alle prede.
Una specie pericolosa di cimice: “l’assassina” che tende le trappole alle proprie prede per nutrirsi
Un team di scienziati australiani della Macquarie University ha pubblicato di recente i risultati di uno studio interessante sugli insetti sulla nota rivista Biology Letters.
La ricerca dimostra sostanzialmente che anche questi piccoli animali sono capaci di utilizzare oggetti e di sfruttarli per ottenere in cambio qualcosa. Gli insetti oggetto dello studio sono una tipologia specifica di cimici le quali vivono in Australia.
Proprio come gli esseri umani, anche questi insetti hanno sviluppato la grande abilità di utilizzare strumenti per facilitare e garantire la propria sopravvivenza. Le cimici assassine, per esempio, utilizzano una tecnica del tutto rara in natura.
Nello specifico parliamo delle cimici del genere gorareduvis le quali vivono su un’erba che si chiama spinfex. Quest’ultima produce una resina molto appiccicosa che questi esemplari utilizzano per catturare le proprie prede.
Le cimici infatti prelevano dai fili d’erba la resina, la applicano alle zampe anteriori e poi intrappolano le prede che rimangono inevitabilmente appicciate.
Dalle ricerche è emerso che in questo modo questi insetti hanno ben il 26% di possibilità in più di riuscire nella cattura. Gli esperimenti hanno infatti dimostrato che tutti gli individui privi di resina hanno il 64% di probabilità di lasciarsi sfuggire il proprio “pasto”.
La preda proprio grazie alla resina viene rallentata nei suoi movimenti e non ha praticamente nessuna possibilità di scappare via.
In questo modo la cimice ha tutto il tempo necessario per sferrare il suo attacco finale con il rostro, pompare dentro il corpo del malcapitato gli enzimi digestivi, paralizzare la preda e succhiare le sue parti interne fino a lasciarne vuoto il guscio.
La cimice assassina e gli altri animali manipolatori
Seppure l’utilizzo degli oggetti da parte degli insetti è qualcosa di raro, il caso delle cimici assassine non è l’unico. Basti pensare per esempio alle formiche, che costruiscono ponti raccogliendo diverso materiale, o a tutti quegli insetti che si servono degli escrementi per manipolare altri animali e raggiungere il loro scopo.
La criocera, per dirne una, è una di quelle specie che defecano sulle uova per proteggerle. O ancora, le termiti utilizzano le feci per edificare i termitai.
Insomma, l’utilizzo di oggetti e di tutto ciò che si ha a disposizione è sempre stato di fondamentale importanza nella storia dell’evoluzione e ha permesso alle migliori specie di sopravvivere. E a quanto pare questo vale non solo per l’uomo, ma anche per gli insetti.