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Borghi d'Italia

Su un’isola italiana c’è una cittadina colorata che conquisterà chiunque la visiti

La cittadina colorata su un’isola italiana tra le più pittoresche del Mediterraneo si trova qui. É un mix unico di culture e tradizioni introvabili in nessun’altra parte d’Italia.

Cittadina colorata – viaggi.nanopress.it

Nella parte sud occidentale della Sardegna, sette bellissime isolette costituiscono l’Arcipelago del Sulcis, uno dei tanti gioielli naturali della seconda isola più grande del Mediterraneo.

Di tutte e sette, solo due sono le principali: Sant’Antioco e San Pietro. Le altre invece sono piccoli isolotti disabitati, a eccezione di Isola Piana.

Sull’Isola di San Pietro, in particolare, si trova una delle cittadine più pittoresche della Sardegna. Un piccolo angolo sardo che racconta la storia di migrazioni, di culture e tradizioni che mescolandosi tra loro che hanno dato vita a una realtà che sembra assomigliare più alla Liguria o alla Tunisia che alla Sardegna.

Carloforte, la pittoresca cittadina colorata dell’Isola di San Pietro

Una volta sbarcati sull’Isola di San Pietro, nell’unico centro abitato che custodisce, sembrerà di essere arrivati in un luogo quanto più lontano dalla Sardegna dell’immaginario collettivo.

Il borgo di Carloforte è un piccolo mondo a parte, una vera e propria isola nell’isola che ha custodito nel tempo le proprie tradizioni, la propria lingua e le proprie usanze diverse da ogni altro posto in terra sarda.

La cittadina colorata di Carloforte – viaggi.nanopress.it

Carloforte è infatti il frutto di due migrazioni. Nel corso del Settecento alcune famiglie di pescatori provenienti da Pegli, un quartiere di Genova in Liguria, partirono per la località tunisina Tabarka alla ricerca di corallo.

Una volta qui furono costretti a fuggire per stabilirsi in luoghi più sicuri. Carlo Emanuele III di Savoia allora concesse loro di colonizzare l’allora disabitata Isola di San Pietro. Qui le famiglie di pescatori fondarono in onore del re l’unico borgo abitato, Carloforte.

Carloforte, la terra del tabarchino

Camminare per le vie di Carloforte vuol dire sentirsi a tratti in Tunisia e a tratti in Liguria. Significa trovarsi in uno dei borghi più belli d’Italia dal fascino unico e imbattersi in conversazioni in una lingua antica e sconosciuta, la lingua tabarchina.

Il tabarchino è una lingua propria solo di questo posto, un mix tra genovese e tunisino. Questo antico e particolare dialetto rappresenta oggi l’essenza della cultura di Carloforte, il segno distintivo di questo paese e la lingua madre di tutti i suoi abitanti, a prescindere dall’età e dalla classe sociale.

Proprio a questa lingua a Carloforte è dedicata un’intera sezione all’interno del Polo Linguistico Tabarchino nell’ex mercato civico del paese. Qui ci si può divertire a imparare a leggere e scrivere la lingua tabarchina grazie a pannelli espositivi, vocabolari e schede di parole con traduzione in italiano e in inglese che mostrano sia i singoli lemmi sia i proverbi e i modi di dire più tipici.

La miscela delle varie culture è percepibile passeggiando tra le vie del borgo. Il centro storico è infatti un concentrato di stradine, carruggi e gradinate che si snodano tra case color pastello e atmosfere mediterranee.

La natura sarda di Carloforte, la cittadina colorata dell’Isola di San Pietro

Ma Carloforte non è solo un mix di elementi provenienti da terre straniere, è anche Sardegna. E la Sardegna appare più viva che mai nelle spiagge da sogno che circondano l’isola di San Pietro e che bagnano il centro abitato.

Spiaggia di Girin – viaggi.nanopress.it

La più vicina al borgo è la spiaggia del Giunco, una lunga distesa alle spalle della quale si trovano le saline.

Le saline di Carloforte non sono più attive dal 1998, ma questo posto è rimasto uno dei più iconici e suggestivi dal punto di vista naturalistico della zona. Questo Sito di Importanza Comunitaria infatti è l’habitat di diverse specie avifaunistiche sarde come l’elegante Fenicottero Rosa o il bellissimo Falco Pellegrino.

Poco lontano dal centro di Carloforte si trovano anche la spiaggia di Guidi, caratterizzata da sabbia fina e rocce, e quella di Girin, adatta alle famiglie e ai bambini per la sua posizione che la protegge dal vento.

Le cale di Carloforte

Le coste frastagliate dell’Isola di San Pietro fanno poi da contorno alle magnifiche calette e piscine naturali di cui è impossibile non innamorarsi.

Nella parte settentrionale dell’isola, nei pressi del promontorio di Capo Sandalo, c’è per esempio Cala Fico, un luogo selvaggio e incontaminato che è tutto un susseguirsi di ciottoli circondato da ripide scogliere che si gettano in un mare limpido e meraviglioso.

Tra le scogliere più magiche c’è quella di Caposandalo dove a 138 metri sul livello del mare si trova il faro più a ovest di tutta Italia. La lanterna del faro rappresenta ancora oggi l’ultima luce visibile per i naviganti che si dirigono verso Gibilterra ed è raggiungibile dopo aver percorso circa 124 scalini.

A nord di San Pietro si trova poi la piscina naturale di Nasca. Questo luogo al tramonto diventa particolarmente magico grazie ai giochi di luce e alle mille sfumature del cielo che si riflettono sulle sue acque.

Le Colonne – viaggi.nanopress.it

Ma il vero simbolo delle coste dell’isola sono i monumentali due faraglioni di origine vulcanica, chiamati Le Colonne, che si ergono dal mare nei pressi di Cala Fico.

Insomma, Carloforte è uno di quei borghi ricchi di storia e fascino dove è impossibile non lasciarci il cuore. Un posto magico che è la piena dimostrazione di come dalle contaminazioni non può che nascere ogni volta qualcosa di straordinariamente meraviglioso.

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