Scatta l’allerta maremoto nella zona vulcanica dello Stromboli: cosa rivelano le ultime analisi dell’INGV in merito al fenomeno.
Oggi si è verificato un fenomeno vulcanico sull’isola di Stromboli che è stato messo sotto la lente di ingrandimento dell’INGV. L’Osservatorio Etneo, dunque, dopo un”attenta analisi ha diramato un comunicato nel quale ha chiarito tutte le osservazioni e le relative informazioni legate alle immagini ottenute dai filmati della videosorveglianza, dopo i quali si parla di rischio maremoto. Scopriamo, dunque, cosa è emerso dai dati.
Stromboli, scatta l’allerta maremoto
L’INGV ha dichiarato che alle ore 12.07 dell’11 luglio 2024, si è verificato quello che è stato definito un “evento parossistico ai criteri sommitali“, secondo quanto si apprende dalla nota diramata dall’Istituto, che fa capo a un’attività che, nei fatti, ha prodotto un “flusso piroclastico” che si è espanso lungo la Sciara del Fuoco che è terminato, infine, alle 12.10.
Pertanto, come sottolinea l’INGV, tutte le stazioni di Stromboli hanno registrato un “transiente sismico”, legato ad una serie di esplosioni che, in definitiva, hanno avuto una durata di otto minuti. Al momento, la situazione è monitorata attentamente, anche se si parla di rischio maremoto, già sostenuto da Comune di Olivieri.
I consigli per la cittadinanza
Pertanto, il comune, al fine di evitare allarmismi e panico tra i propri residenti, ha fornito loro delle importanti situazioni per gestire al meglio la situazione, mentre si monitora sia il fenomeno sismico che l’eventuale rischio che si verifichi uno maremoto.
Mediante i canali ufficiali ed istituzionali, infatti, il Comune ha rivelato alla popolazione che vi sono dei rischi collegati all’attività dello Stromboli, invitando, però, tutti ad allontanarsi dalla costa e a lasciare le spiagge.
Inoltre, in caso di pericolo, lo stesso invita i cittadini a spostarsi verso Monte di Olivieri, vicino al cimitero comunale. Le stesse raccomandazioni, poi, sono state fornite dal Comune di Furnari e dal Comune di Falcone.
Attuati, invece, diversi sgomberi a Salina in via precauzionale, nonostante non si siano verificati “episodi di panico” e anche se la preoccupazione è palpabile, tutti si sono dimostrati collaborativi, seguendo le “indicazioni impartite“.
Si tratta, dunque, di operazioni necessarie che hanno come scopo principale quello di rassicurare la popolazione, la cui mente – inevitabilmente – risale al 28 dicembre 2002, quando sul vulcano Stromboli iniziò una eruzione effusiva, proprio lungo la Sciara del Fuoco.
Di lì a poco, ossia due giorni dopo, si verificò una frana della portata di circa 16 milioni di metri cubi di materiale che, nei fatti, provocò un maremoto che colpì le oste isolane, raggiungendo quelle calabresi, quelle siciliane e le altre isole Eolie.