Si torna a parlare dello squalo Dave, uno tra i più grandi fossili al mondo trovato in Canada quasi totalmente integro. Sono trascorsi quasi cinquant’anni dal ritrovamento del fossile eppure gli studiosi sono sempre più vicini a una scoperta davvero inaspettata.
Perché tornare a parlare di un fossile dopo cinquant’anni dal suo ritrovamento? In questo caso, l’interesse per il fossile dello squalo Dave è riemerso già da circa otto anni ma solo oggi, studiosi e scienziati, si stanno avvicinando all’emozionante scoperta che avevano ipotizzato fin dall’inizio.
Il ritrovamento del fossile Dave
Siamo nel 1975 quando, durante le operazioni minerarie nell’area intorno a Morden, viene ritrovato il grande fossile di squalo nella zona di una fattoria del posto, nella regione di Manitoba, in Canada. Il proprietario della fattoria ha deciso di chiamarlo Dave e al momento del suo ritrovamento il fossile è stato trasportato al Canadian Fossil Discovery Center dove, per ben 40 anni è rimasto in deposito, avvolto nel gesso per protezione. Oggi, invece, è esposto in una mostra aperta al pubblico.
La riscoperta del fossile dello squalo Dave
“Nessuno pensava che ci fosse qualcosa di speciale lì dentro”
Queste le parole di Adolfo Cuetara, direttore esecutivo del museo di Morden che ospita la più grande collezione canadese di fossili di rettili marini. È sempre lui ad affermare che, con molta probabilità, gran parte degli esemplari conservati all’interno del museo canadese non sono stati esaminati con la precisione e l’attenzione necessaria: questa mancanza è dovuta a lacune in termini di risorse come, purtroppo, accade spesso in questi casi.
Siamo nel 2014 quando i ricercatori del museo decidono di esaminare il fossile Dave, aprendo la giacca da campo in gesso in cui era contenuto per protezione e accorgendosi che si trattava di uno squalo molto particolare. La prima ipotesi degli esperti è che si potesse trattare di una nuova specie di squalo, come afferma lo stesso Cuetara:
“È uno squalo molto speciale per vari motivi, è altamente possibile che stiamo parlando di una nuova specie”.
Una delle caratteristiche di Dave che è balzata all’attenzione dei ricercatori è sicuramente la sua dimensione: con una lunghezza di circa quattro metri e mezzo, si tratta di uno dei più grandi esemplari di fossili di squalo in tutto il mondo. Ma non è solo la sua lunghezza a destare attenzione: gli studiosi si sono soffermati anche sulla forma delle mascelle e del cranio, oltre che del tipo di strutture corporee anch’esse peculiari. Inoltre, la mancanza di denti ha evidenziato il fatto che Dave dovesse essere una sorta di squalo elefante o filtro alimentatore, simile forse agli odierni squali balena. Grazie alla fenomenale conservazione del fossile è stato possibile osservare delle differenze sostanziali con altre specie e trarre una conclusione sorprendente: il fossile Dave deve appartenere a una nuova specie, mai osservata in precedenza.
Squalo Dave: la conferma dell’ipotesi sulla nuova specie
In effetti, per quanto ci siano molti elementi a favore dell’ipotesi secondo cui lo squalo Dave apparterrebbe a una specie nuova e mai osservata, questa non è ancora stata confermata. È pur vero che ci sono diversi studi in corso, e a buon punto, che mirano appunto a confermare l’ipotesi. Anche il direttore del museo canadese, Adolfo Cuetara, afferma che è molto probabile si tratti di una nuova specie ma non si sbilancia più di così e dice, giustamente, che per fare ulteriori commenti è necessario attendere la risposta scientifica. Non ci resta, quindi, che attendere la conferma della scienza.